venerdì 11 ottobre 2019

Di nuovo qua.

Buona sera a tutti!

Eccomi di ritorno, anche se il proposito non era questo.
A convincermi sono stati soprattutto le richieste in tal senso che continuano ad arrivarmi.
E poi il cortese messaggio ricevuto dal solito gentiluomo rigorosamente anonimo (non si sa mai, e poi il coraggio se uno non ce l'ha non se lo può dare) che mi invitava a non farlo e che invece così può continuare a crogiolarsi nella propria miseria morale.

E veniamo a noi, o meglio ai funghi.
In questo periodo di assenza ho fatto qualche sortita, non troppe, e le cose sono andate abbastanza bene.
Anche se con alti e bassi.


Stamattina abbiamo fatto una gita nel grossetano, nelle zone di Emanuele, a Roccastrada-Paganico. Roccastrada,  km. 5 (ricordate? coordinate e ordinate, Cartesio insomma, quello che disse cogito ergo sum!). 
Tantissime macchine, si vede che sapevano che ci sarei tornato, dopo trent'anni.
E noi, non ricordando bene io gli accessi (ci sono da scavalcare la linea ferroviaria ed un fosso), siamo entrati a caso sul lato opposto e dopo aver girato alquanto a vuoto, abbiamo ingranato facendo un discreto bottino di Aereus giovani, quasi tutti col gambo rosicchiato da topi o lumache! 
E i cappelli quasi sempre interi, vacci a capire qualcosa. 
Trovati anche 3 Ovoli, pure loro sciupacchiati dai gasteropodi. 
Altri funghi pochi. 
Più che altro Russule, qualche rara Pantherina, qualche gruppo di Omphalotus olearius e una famiglietta di 3 Boletus fechtneri. 
Niente Vesce, niente Phalloides e Rubescens, Lattari, Gallinacci, Steccherini, Cortinari, etc.

Ecco le foto scattate:


Boletus aereus













Amanita caesarea




















Chiudo ringraziando chi (una moltitudine) in questo periodo mi ha scritto manifestandomi la sua stima e solidarietà.
È grazie a loro e alla loro assidua presenza che questo Blog ha progredito ed è seguito un po' da tutti.
Quest'anno non mi è capitato quasi mai di fare gite nel bosco senza incontrare qualcuno che mi dicesse: "Ma io la conosco!".
Purtroppo sono stato costretto a prendermi questa pausa per stemperare le polemiche con alcuni lettori che non capisco per quale ragione vengano a vedere cosa faccio o scrivo io.
Se non gli piace questo diario possono rivolgere le loro cure agli estensori di altre rubriche.
O tenerne di propri, così possono battibeccare con altri loro simili.
D'altronde io non posso tutte le volte che nascono i Porcini sostenere liti che non finiscono mai, con notevole perdita di tempo tra l'altro.
Quindi d'ora in poi tali interventi non passeranno più.
Mi spiace ma è così.





Con i più cordiali saluti!


lunedì 16 settembre 2019

Manca un po' d'acqua.

Buongiorno a tutti!

Questa mattina abbiamo fatto un'escursione al Lago, sopra Vallombrosa.
All'arrivo abbiamo trovato tre macchine e altrettante ce n'erano quando siamo venuti via, ma non le stesse.
Il terreno sta tirando un po' troppo e di funghi in generale non si vede quasi niente.
Si potrebbe dire che ci sono solo i Porcini, e non tanti.
Abbiamo visto tre o quattro buttate di Clavarie gialle, due giovani Boletus subappendicolatus e una piccia di due Calopus maturi, qualche Amanita muscaria non ancora aperta e qualche rara Pantherina.
Niente Lattari, nessuna Russula, Imbutino, Galletto, Guardiola od altro.
Solo Boletus edulis non molto sviluppati e due Aestivalis boccheggianti.
Io pensavo che gli Estatini con il caldo di questi giorni fossero finalmente usciti ma a quanto pare mi sbagliavo.
Avranno cominciato da altre parti ma non qui, dove siamo stati noi.
E devo dire che abbiamo girato parecchio (miracolo, la mia anca/gamba!) ma alla fine abbiamo fatto una bella panierata, quasi meglio che all'Abetone.
Forse merito anche della concorrenza impegnata altrove.
Comunque...

Ecco le foto:


Il primo Boletus edulis, semidistrutto dalla lumaca.

Poi si migliora.






Demolito dagli scarabei.

Questi no.




Morso di Daino.

Tendono a nascere dove c'è più umidità (muschio, radici, etc.).

Sui balzi a bacìo con parecchia foglia di faggio.

Anche sotto i sassi.

Schiacciata di fungo.











Boletus aestivalis, un po' minuto.


Annidati nel terreno.








Un bel "tenebroso".









Ogni tanto le lumache reclamano la loro parte.




Quello in basso un po' sulla sinistra è il secondo Estatino.

Non hanno forza.

Gli Edulis sono più grintosi.






Tale e quale quello quattro immagini sopra.







In faggeta.



Ancora nel muschio.


Maturo.


Sulla strada del ritorno.


Tutto gricchiuto.



 
Grinzosi anche questi.

E smangiucchiato quello più grosso.

Fine della mattinata.



Un cordiale saluto!