martedì 31 ottobre 2017

Fine corsa.

Buona sera!

Dopo diversi giorni piuttosto impegnati, stamani siamo riusciti a fare una scappata nel bosco.
E quello che abbiamo visto non ci ha soddisfatto per niente.
Intendiamoci, le previsioni erano quelle ma, come detto altre volte, si spera sempre d'incappare in una giornata fortunata.
Invece oggi di bello c'è stato solo il tempo, come del resto avviene ormai da svariati mesi.
Venticello bello teso, cielo sereno, terreno extra-dry e...niente funghi.
Solo qualche Amanita muscaria e pochissimi Boletus edulis piuttosto sciupati dalla siccità feroce di questi giorni.
Ormai penso proprio che non torneremo più nel bosco fino alla stagione nuova.
A meno che non piova presto e senza che venga il freddo.
Che non sarebbe pretendere poco.

Ecco le foto:


Primo Bastardo. Non si capisce bene cosa sia. Letteralmente esploso per il secco. Notare il lembo di cuticola in alto. Alcuni pezzi del cappello in terra e gli altri spariti (animali?).

Questo affiorava ma...


aveva il compagno più vecchio tenuto sotto dalle radicelle dell'abete, in apnea.

Estrazione difficoltosissima, ma alla fine eccoli qua.

Nel terreno calcinato.

Questo stava per fare la fine del primo della giornata.

Il compare (due cappelli e due gambi fusi).


 
Terreno veramente secco, morto.


L'ultimo, un po' attaccato dalla muffa.


Niente di che.


Un cordiale saluto a tutti!

lunedì 23 ottobre 2017

Sulla via del tramonto.

Buona sera!

Dopo l'uscita di mercoledì per una serie di beghe non sono più potuto tornare nel bosco.
Stamattina però eravamo liberi e così con Tomoko e Camillo, dopo il falso temporale di ieri sera (quattro tuoni e due millimetri di pioggia), siamo partiti per l'Abetone. 
Arrivo in Secchia alle 8:55, altre macchine zero!
In terra appena bagnato, ma solo fuori dalla copertura degli abeti e nella faggeta che ormai è pelata, in abito invernale.

Siamo entrati pensando che non avremmo scappottato e invece dopo una ventina di minuti abbiamo scovato due Boletus edulis giovani di forza e subito dopo un altro bel Bastardo massiccio, anche se parecchio schiantato dal secco!
A quel punto ci è parso che potesse essere facile, ma facile non è stato.
Comunque, tra alti e bassi, abbiamo fatto una panierata di Bastardi, quasi tutti veramente belli, e con questo abbiamo concluso la nostra avventura annuale lassù.
Non avrei intenzione di tornarci.
Qualcosa ci si potrà ancora trovare ma non sempre si può contare sulla fortuna, anche se magari un po' ce la meritiamo, non foss'altro che per il dispendio di energie.
In montagna, qui da noi, vedremo ma penso che la nascita avrà seguito la stessa falsariga.
Qualcosa ci sarà senz'altro, ma non da fare pazzie.
Comunque, se ci andremo, riferirò.

Ecco le foto:



Boletus edulis, giovane.

In foglia di faggio,

e...in coppia.

Ecco il compare, ben nascosto.

Giovane anche lui.

Una bella doppietta!

Poco più in là, grande bombardone,

un po' squartato dalla siccità, ma sempre valido.

Clitocybe maxima. Corpi fruttiferi putrescenti, ammazzati dall'arido.

Sotto terra. L'unico Bastardo non all'altezza della mattinata.


Ancora buono ma un po' attaccato dalla muffa gialla.

Un bel pezzo di altura.


Lì vicino,

quest'altro bell'esemplare.


Fioritura di Amanita muscaria.


In pieno sole.

A presa in giro, con tutto il secco che c'è!


Bastardo giovane, in abete rosso.


Questo l'ha scovato la signora moglie.

Sembrava un aggeggino.

Ma poi, tirato fuori, si è rivelato un randello.

Nel frattempo però, il consorte...

...non stava con le mani in mano. Un po' schiantato dal secco, in ambiente di mirtillo.

Gambo a forcella per un unico cappello.

Pregevole.

Scusatemi, ma le Muscarie quando sono belle...




Anche questi non erano brutti. Boletus edulis, sotto Abies picea.



A prima vista potevano essere scambiati per dei Paxillus involutus, che però non ho mai trovato lì.


Poi, visti da un'altra prospettiva...



...sono risultati essere dei Boleti commestibili!

Gran bella roba.


Uno è un po' più fatto.

Ancora sotto abete rosso.

Bello giovane.

L'ultimo, sotto abete bianco.

Un bel "nodo".

Da bacio accademico, alla moglie che l'ha imbroccato!

Foto di gruppo in loco.

Il Guardiano dei Boleti.






Aggiungo alcune foto scattate ieri del solito fungo spaccasassi che fruttifica tutti gli anni in questa stagione, qui vicino, nel Lungarno: Pisolithus arhizus (ex P. tinctorius):



Sotto una fioriera, dove si diletta nello spaccare l'asfalto.

Ancora giovane.


Altri esemplari che nascono nell'"aiuola" (chiamiamola così) lì accanto, sempre addossati alle pietre che la incorniciano.






Tanti cordiali saluti a tutti!