venerdì 25 febbraio 2022

Escursione con pioggerella.

Buongiorno!

Stamani, dopo otto giorni, finalmente siamo tornati nell'abetina, tra Vallombrosa e la Consuma.
In qua e in là c'era qualche macchina; ne abbiamo contate 6 all'andata (ore 9) e 7 al ritorno (ore 11:40).
Nel bosco dapprima abbiamo stentato a partire ma poi abbiamo preso il passo giusto e abbiamo fatto un due terzi di panierino.
Dei bei pezzi anche, ma soprattutto roba sul piccolo.
D'altronde il terreno è ridotto in poltiglia dai branchi di ungulati scatenati e non c'è da pretendere troppo.
O meglio, ci sarebbe da auspicare che c'entrasse la peste suina ma sembra che chi di dovere non sia assolutamente d'accordo e che la Natura non possa apportare le dovute rettifiche perché noi non glielo permettiamo (abbattimenti e cordoni sanitari).
Finché la misura non sarà colma e allora saranno cavoli amari.
SARS-CoV-2 non ci ha insegnato nulla; siamo troppo intelligenti per "capire". 
Tornando ai Dormienti, la nascita stenta anche perché il terreno è parecchio fradicio e finché non avvertirà un po' di tepore primaverile continuerà più o meno così.

Ecco le foto scattate stamani:
 

Abetina (Abies alba)

Hygrophorus marzuolus






 



















Fine.

Noi siamo contenti.

E poi, al ritorno, Camillo!


Quando siamo venuti via pioveva e cadeva anche qualche granello di nevischio ghiacciato.
Dovrebbe essere buono per il prosieguo della stagione.
 

Un cordiale saluto a tutti!


giovedì 17 febbraio 2022

Si comincia.

Salve! 
 
Questa mattina finalmente abbiamo potuto fare una scappata nelle abetine di Vallombrosa.
Un po' sul tardi ma tant'è; arrivo al Saltino alle ore 10:15, ripartenza alle 12:30.
Il terreno dopo le piogge dei giorni scorsi e la poca neve caduta avanti ieri è perfetto, tipo sapone.
Attenti agli scivoloni e cadute varie!
Come ho già detto ormai riconosco poco di quel bosco, dopo gli eventi catastrofici di qualche anno fa e i cambiamenti ambientali che ne sono seguiti.
Però qualche fungaia di quelle che bazzicavo c'è ancora e abbiamo fatto un discreto panierino, di quelli tipo Cappuccetto Rosso.
Comunque sufficiente per un paio di cotti e come prima uscita "convinta" non c'è stato male.
Me lo avessero detto ieri sera ci avrei messo la firma.
Quindi...contentissimi.
Un po' meno Camillo che è rimasto in macchina involtato in una calda coperta di lana ma purtroppo le sue condizioni non permettono altro.
In ogni caso, tanto per farsi intendere, ci ha severamente redarguiti con una serie di latrati non proprio amichevoli, tipo vaffa.
Contriti, abbiamo preso nota e messo nel carniere anche quelli.
Per concludere, la stagione promette bene e d'ora in poi se usciremo andremo all'alto.
Lì è rimasto più ambiente e possiamo muoverci meglio.

Alcune delle foto scattate stamani:
 
 
 
Hygrophorus marzuolus


Nascosti e anche bene.




Alcuni però belli evidenti.





Famiglia intortata nella melma post neve.

 

Appena affiorante nel terreno.


Gli unici già maturi.




Affogati nel terreno nudo.


L'ultimo, dove ne trovammo uno il 25 gennaio.

Fine.  


 
Un cordiale saluto a tutti!


martedì 25 gennaio 2022

Sta arrivando la nuova stagione.

Buongiorno a tutti!

Stamani, come avevo anticipato a Paolo da Pisa il 21 scorso, abbiamo fatto una scappata nelle abetine di Vallombrosa.
Era un pezzo che non mettevamo piede nel bosco e volevamo muoverci un po' anche perché la stagione non facilita le cose.
E poi volevamo anche portare Camillino a prendere una boccata di aria buona e prendere un po' di acqua non controllata alla Fonte di Santa Caterina, quella con l'Escherichia coli da cinghiali e ungulati assortiti (della serie prima fanno le fontane e poi ci mettono i cartelli di pericolo).
Così, fatto trampellare un po' il botoletto sul margine della foresta, lo abbiamo sistemato ben coperto in macchina e siamo scesi un'ora giù per il bosco.
Non si riconosce più niente.
Sullo sfacelo degli anni scorsi è nato di tutto, soprattutto ginestre e rovi, e non si vedono più i tanti tronchi marci che non sono stati rimossi per cui c'è il rischio di farsi anche parecchio male.
È tutto un disastro ed ho stentato parecchio a riconoscere qualche punto che si è salvato di quelli che conoscevo.
Non abbiamo visto nulla.
Solo tornando alla macchina, sul margine del sentiero nel terreno nudo, abbiamo incontrato un Dormiente di mezza tacca; niente male se solo fosse stato accompagnato da una dozzina di suoi simili.
Ci vorrà dell'altro tempo, anche perché nei punti esposti è rimasta un po' di neve e si è formato del ghiaccio col terreno divenuto duro come il cemento.
 

Foto:

 

Hygrophorus marzuolus





Un cordiale saluto a tutti!