mercoledì 22 aprile 2020

Repetita(?) juvant 5 - Ordinali

Buon giovedì!

In questi giorni di ozio forzato ho rimesso mano, su richiesta perché altrimenti non so se lo avrei fatto, a un abbozzo di scheda che avevo buttato giù una decina di anni fa, quella degli

Ordinali

in senso lato, perché in Toscana con questo appellativo e altri, che s'incrociano e s'intrecciano formando spesso equivoci in forza dei quali si devono sempre fare delle precisazioni prima di capire di cosa stiamo parlando, vengono raggruppate alcune specie appartenenti al genere Clitocybe e altre che un tempo ne facevano parte, ora assegnate ai generi Lepista e Leucopaxillus.


Le specie che volevo trattare, denominate genericamente "Ordinali" perché sono solite formare grandi famiglie di numerosi esemplari disposti in file più o meno "ordinate", sono le seguenti: 


Clitocybe geotropa, (Bulliard) Quélet

Clitocybe maxima, (Fl. Wett. ex Fr.) Kummer

Clitocybe alexandri, (Gillet) Gillet

Lepista nebularis, (Batsch : Fr.) Harmaja

Lepista nuda, (Bull. : Fr.) Cooke

Lepista inversa, (Scop. : Fr.) Patouillard

Leucopaxillus giganteus, (Leyss. : Fr.) Singer


Però parlerò solo di sei di queste perché di Clitocybe alexandri non ho fotografie, non avendo incontrato questa specie da molti anni, forse perché non bazzico più gli ambienti dove cresce.
Comunque è un fungo di scarso interesse perché pur essendo commestibile ha un aroma poco gradevole (odora di urina), anche se vale sempre il vecchio adagio "de gustibus non est disputandum". 

Veniamo quindi al dettaglio.



**********


Clitocybe geotropa, (Bulliard) Quélet
e Clitocybe maxima, (Fl. Wett. ex Fr.) Kummer

Nomi comuni: Ordinale, Ordinale bianco, Ordinale reale, Cimballo 

Li tratterò insieme, perché sicuramente si tratta dello stesso fungo che si sviluppa con alcune caratteristiche esteriori differenti, forse per caratteri locali non solo geografici ma connaturati all'ambiente in cui si è instaurato il micelio.
Io ero rimasto alla differenziazione di un tempo, ma volendomi aggiornare, ho fatto ricerche e vedo che molti autori e testi non trattano neanche più C. maxima.



Descrizione



Cappello - Imbutiforme, molto, con umbone centrale (senza in C. maxima), sericeo, color crosta di pane. Bordo in gioventù quasi rosa, involuto con costolature marcate e ornato di guttule che possono trovarsi anche sul resto della superficie pileica.

Dimensioni mm. 70-200 (300).

Lamelle - Molto decorrenti, fitte, un po' più chiare del resto del fungo.


Gambo - Cilindrico, molto allungato rispetto al diametro del cappello (tozzo e corto in C. maxima), soprattutto in gioventù poi la differenza si attenua parecchio, talvolta clavato, duro, fibroso, farcito più evidente a tempo umido, concolore al cappello, tomentoso alla base soprattutto in vecchiaia.

Dimensioni mm. 60-200 x 20-50 (70).

Carne - Stesso colore lamelle. Sapore gradevole, odore intenso di mandorle amare (amigdalina/acido cianidrico).

 



Habitat 

Nasce nei boschi del clima mediterraneo, almeno lì lo cercavo io quarant'anni fa, querce, cipressi e scopai anche fitti. A quelli io avevo legato la presenza di C. geotropa. Poi in altura ho cominciato a trovarne qualcuno, sempre famiglie piccole però, in Consuma e anche all'Abetone. Faggio e abete e, siccome erano tutti funghi un po' acquattati, forse per il clima, avevo pensato a C. maxima, ma ora è chiaro che è lo stesso fungo. 
Del resto anche il Bresadola scriveva di aver trovato C. geotropa sulla strada nella zona di Metato, a Vallombrosa.
Al basso nasce dalla metà di ottobre fino a gennaio, anche se in misura a calare, come logico.
Ai miei tempi faceva anche qualche sporadica apparizione addirittura a fine febbraio/inizio marzo.
In alto già lo si può trovare a settembre ma l'ambiente è più freddo e quindi smette presto.


Osservazioni


Si tratta di un fungo gregario che può creare delle fungaie sterminate. Ai tempi d'oro ne ho vista qualcuna anche di 150 esemplari. Spettacolari grandi teorie di funghi enormi, rivoltati all'insù a imbuto, nell'erba o sul bordo del bosco, che salivano i muri a secco degli uliveti dilagando nei piani dei vari terrazzamenti. Questo era l'ambiente, a Pelago e Diacceto, sopra Pontassieve dove li trovavo. Nel 1980 poi fecero il taglio della stipa e ci fu una nascita infestante. Ne portavo a casa delle automobilate. Dopodiché pian piano l'ambiente si è rimbastardito e ammacchiato, troppo (non hanno più tagliato). Fatto sta che sono spariti e saranno ormai venti anni che ho lasciato perdere perché non se ne vedeva più uno. 
E lo stesso è accaduto in altre zone dove bazzicavo nei dintorni di Firenze, come Antella e San Casciano.
Adesso, come ho detto, ne trovo qualche esemplare, ma pochi, in montagna all'inizio dell'autunno, quando sono in cerca dei Porcini. 

È un fungo che non teme il ghiaccio e sul tardi se ne possono trovare degli esemplari colmi di acqua piovana gelata, che poi riprendono il loro ciclo non appena la temperatura torna a innalzarsi.
I gambi degli individui vetusti, ma anche i mozziconi che restano dove sono stati tagliati (sono inutilizzabili perché troppo duri e comunque porterebbero con sé molto terriccio), emettono dei peli che sembrano setole, come quelle dei suini.
A maturità purtroppo questo fungo è spesso invaso da larve di insetti e molti sono irrecuperabili.
Io lo considero il migliore in assoluto, a dispetto di chi lo trova quasi insignificante. 
Addirittura poi, ai tempi in cui iniziai a cercarli, c'erano degli autori che davano C. maxima come sgradevole, immangiabile e amenità simili. Mi piacerebbe sapere di cosa stavano parlando.
Mettetene tre o quattro esemplari nel frigo e aprite la portiera il mattino dopo. 
Vi si mozzerà il respiro in gola per l'intenso ma gradevole profumo che si sarà accumulato.
Addirittura, se ne avrete qualcuno nel paniere, già si farà sentire in macchina sulla via del ritorno.




Qualche foto:



Cimballi in zona collinare del Valdarno aretino.

Esemplare giovane con accenno di costolatura in corrispondenza del bordo delle lamelle.









Ben visibili le guttule di varia forma sui cappelli.




Qui si distinguono bene gli umboni al centro dei cappelli.

Di seguito esemplari di abetine montane, identificabili come C. maxima.





Notare la costolatura del bordo.

Sotto abete, faggio e acero montano.




Al faggio.



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Lepista nebularis, (Batsch : Fr.) Harmaja
ex Clitocybe nebularis, (Batsch : Fr.) Kummer

Nomi comuni: Agarico nebbioso, Grumato, Ordinale grigio, Nebbione



Descrizione



Cappello - Convesso, margine involuto, cuticola da grigio-argento a bruno scuro, metallizzata a tempo secco. Bordo costolato in gioventù.

Dimensioni mm. 80-180 (220).


Lamelle - Adnate o un po' decorrenti, color crema chiaro.


Gambo - Clavato, fibroso, farcito, tendente al bianco con leggere striature trasversali. Molto inserito nel substrato, incorpora micelio e fogliame semidigerito che si porta dietro quando viene colto.

Dimensioni mm. 60-90 (130) x 20-30 (40).


Carne - Bianca. Odore forte, quasi di colonia ma sgradevole. Sapore più o meno uguale.




Habitat  


Ubiquitario. Nasce dall'estate al tardo autunno in tutti gli ambienti, dove ci siano ammassi di fogliame o di legna marcescente di cui nutrirsi. Prima in montagna dove si verificano in anticipo condizioni climatiche di tipo autunnale, poi fino a dicembre anche inoltrato in collina.



Osservazioni


Si tratta di un saprofita che forma grandi famiglie di moltissimi individui. Ben conosciuto in tutta la regione, viene comunemente raccolto in molte zone. Contiene una tossina idrosolubile che in soggetti particolarmente predisposti o allergici può dare luogo a intossicazioni piuttosto antipatiche. Si parla anche di accumulo per assunzione ripetuta in date ravvicinate. Normalmente viene fatto cuocere per diversi  minuti per poi gettare l'acqua di cottura. In Casentino ho sentito dire che lo "scottano" tre volte. In ogni caso, soprattutto se si intendesse cuocerlo alla piastra, bisogna essere sicuri che sia rimasto in cottura un lasso di tempo sufficiente.
Tra l'altro, quando viene cucinato, bisogna stare attenti a non respirare i vapori che si sprigionano in quanto possono provocare in soggetti sensibili emicrania e giramenti di testa.
Comunque a mio parere ha un sapore eccessivamente acuto che alla lunga disgusta.
L'unico modo in cui mi sento di utilizzarlo è farne con individui giovani e sani dei sottoli, con aglio, pepe e alloro, naturalmente sempre dopo cottura prolungata con aceto e acqua in parti uguali.

Per chi non lo conosce bene, comunque forse è meglio astenersi dal raccoglierlo.
Anche perché questo fungo, che già è abbastanza tossico di suo, ha un sosia veramente temibile: l'Entoloma sinuatum, (Bull.) P. Kumm., ex Entoloma lividum, Quél., il fungo che i francesi chiamano "Le perfide" (Il perfido) e che può dare degli avvelenamenti gravissimi con esito in casi estremi anche mortale. 
Ne riporto prima di chiudere la scheda la descrizione con alcune foto.


Intanto qualcuna di Lepista nebularis:













Confrontare le tre foto di questo esemplare con quelle a seguire di Entoloma sinuatum.





Ed ecco le foto del "Perfido":




Entoloma sinuatum. Individui giovani.


Esemplari maturi.


Carattere distintivo. Sporata rosa (quella di Lepista nebularis è color crema).

Le lamelle con la maturazione delle spore divengono di un rosa sempre più acceso, fino al color salmone.


In gioventù invece sono gialline, come si può vedere da questa foto.



                                                        Entoloma sinuatum, (Bull.) P. Kumm.
                                                        ex Entoloma lividum, Quélet 

                                                        Nome comune:  Entoloma livido



Descrizione



Cappello - Dapprima campanulato, poi convesso e appianato, talvolta umbonato, margine involuto, lobato. Cuticola grigio chiaro fino a grigio piombo, con riflessi sericei, percorsa da fibrille radiali color argento.

Dimensioni mm. 70-150 (200).

Lamelle - Smarginate, quasi libere, un po' rade, color giallino da giovane, poi rosa in progressione fino a color salmone..


Gambo - Bianco, cilindrico, allungato, sodo, poi farcito, fibroso, ornato anch'esso da fibrille longitudinali.

Dimensioni mm. 50-120 (150) x 10-20 (30).

Carne - Bianca, soda, con forte odore farinoso, sgradevole come del resto il sapore.




Habitat


Nasce in autunno nei boschi collinari, soprattutto di querce, ma anche nelle postazioni montane di latifoglie.



Osservazioni


È un fungo che può causare gravi intossicazioni di tipo gastro-enterico.
Tanto che in pazienti di salute già compromessa da altre patologie, anche in relazione alla quantità ingerita possono avere esito infausto.
E purtroppo è facilmente confondibile con altre specie fungine aventi colorazione pileica grigiastra.
Nel caso che c'interessa con Lepista nebularis.
Come detto, si distingue dall'Ordinale per avere le spore color rosa salmone e lamelle gialline in età giovanile.
Mentre L. nebularis ha le lamelle bianche, color crema a maturazione delle spore.
Altro carattere distintivo è l'odore: nauseoso (ai miei tempi si diceva cimicioso) quello di Entoloma sinuatum, tendente al profumo di acqua di colonia, anche se con un fondo sgradevole, quello di L. nebularis.






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Lepista nuda, (Bull. : Fr.) Cooke
ex Tricholoma nudum, (Bull.) P. Kumm.
ex Rhodopaxillus nudus, (Bull. : Fr.) Maire
ex Clitocybe nuda, (Bull. : Fr.) H.E. Bigelow & A.H. Sm.


Nomi comuni: Agarico nudo, Agarico violetto, Grumato viola, Ordinale viola, Ordinalessa




Descrizione




Cappello - Dapprima convesso, poi appianato, talvolta umbonato, margine involuto. Cuticola un po' untuosa, color violetto tendente al marrone che scolorisce a maturazione.

Dimensioni mm. 70-150 (180).

Lamelle - Adnato-uncinate, fitte con lamellule, colore viola tendente al lilla e poi al marrone.


Gambo - Cilindrico, ingrossato alla base, fibroso, con le stesse tonalità di colore delle lamelle, pruinoso chiaro in alto. Il piede ingloba con il micelio molto materiale morto del substrato.

Dimensioni mm. 50-100 (120) x 10-20 (30).

Carne - Soda all'inizio, poi meno compatta, colore tendente al viola, odore e sapore gradevoli.




Habitat


Ubiquitario, dai boschi di pianura alle faggete e abetine di alta montagna. Predilige i terreni ricchi di detriti vegetali. Tipico dell'autunno. Talvolta se ne trova qualche esemplare anche a marzo-aprile.




Osservazioni


Si tratta di un saprofita che fruttifica in grandi famiglie.
Leggermente tossico, diviene commestibile con la semplice cottura. 
È facilmente confondibile con il Cortinarius violaceus, (L. : Fr.) Fries, che è dato per commestibile, e altri Cortinari aventi lo stesso colore violetto, tutti da scartare perché più o meno sospetti.
Inoltre nei luoghi erbosi dei parchi cittadini si può trovare Lepista sordida, (Schum. : Fr.) Singer, una specie di sosia in piccolo, commestibile ma di nessun valore perché poco consistente.




Qualche foto:















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Lepista inversa, (Scop. : Fr.) Patouillard
 ex Clitocybe inversa, (Scop. : Fr.) Kummer

Nome comune: Clitocibe inversa



Descrizione



Cappello - Convesso, depresso al centro e velocemente imbutiforme, margine involuto persistente. Cuticola un po' untuosa, colore da giallo-arancio ad aranciato-fulvo. Più scura al centro.

Dimensioni mm. 30-100 (120).

Lamelle - Decorrenti sul gambo, fitte, color avorio, poi tendenti a divenire più scure verso l'aranciato.

Gambo - Cilindrico, pieno, poi cavo, biancastro, poi concolore al cappello che incorpora al piede micelio e substrato.

Dimensioni mm. 30-60 x 10-15.

Carne - Biancastra, poi crema scuro, tenace ed elastica: Odore e sapore pronunciati, gradevoli.





Habitat

 

Tipico di boschi umidi, sia di collina che di montagna, forma grandi famiglie dall'estate fino al termine della stagione, sotto conifere e latifoglie.



Osservazioni



I testi lo riportano come commestibile discreto.
Io per quello che ricordo ne raccolsi un po' all'inizio delle mie avventure micologiche ma l'esame cucina dette risultati deludenti e fu archiviato subito tra le specie che è bene lasciare dove sono.
Esistono anche due Lepista simili [L. flaccida, (Sowerby) Pat. e L. gilva, (Pers. : Fr.) Roze] che vengono interpretate diversamente come entità autonome o semplici forme.




Ho trovato soltanto tre foto:










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Leucopaxillus giganteus, (Leyss. : Fr.) Singer
ex Clitocybe candida, Bres.


Nome comune: Agarico gigante 




Descrizione



Cappello - Convesso, depresso al centro e presto imbutiforne, senza umbone, margine involuto persistente, disteso a maturità, talvolta con lobature. Cuticola opaca, finemente vellutata, bianco-crema poi camoscio con guttule color ocra al margine.

Dimensioni mm. 120-300 (400).

Lamelle - Decorrenti sul gambo, fitte, color avorio, poi beige.

Gambo - Tozzo, corto, sodo, concolore al cappello.

Dimensioni mm. 35-80 x 30-50.

Carne - Biancastra, poi crema chiaro, soda ed elastica. Odore e sapore miti anche se con un fondo sgradevole.




Habitat


Praterie di montagna ma anche sotto conifere, dalla tarda estate.



Osservazioni


Forma grandi famiglie a volte di dimensioni impressionanti, sia per la grandezza dei carpofori che per il numero degli stessi.
La mia esperienza di questo fungo risale a molti anni fa.
Da allora ero rimasto al binomio Clitocybe candida.
Poi è arrivato il nome di Leucopaxillus giganteus ed altri mutevoli a seconda delle convenienze e ambizioni micologiche.
Adesso scopro (sono andato a rivedere un po' di letteratura al riguardo) che ci sono anche una Clitocybe gigantea e un Leucopaxillus candidus (da Clitocybe candida, è chiaro, per loro), che si differenzierebbe da L. giganteus per essere più bianco (avranno usato un detersivo), per le dimensioni un po' ridotte e qualche particolare microscopico.
A me sembra che ci prendano per i fondelli, ma forse sono soltanto un bastian contrario.
Comunque per me rimane Clitocybe candida = Leucopaxillus giganteus.
Dal punto di vista gastronomico ho avuto modo molti anni fa di mangiarlo diverse volte e non l'ho trovato un granché. 
Anche se di sapore gradevole ha poi un retrogusto che ricorda quello di Lepista nebularis.
E poi ha il viziaccio irritante di essere quasi sempre bacato, anche in età giovanile.
Solo poche volte, quando lo raccoglievo, ne ho trovati degli esemplari esenti da parassiti, quasi mai tra quelli nati nel paleo.
Ma forse dipende dall'andamento stagionale.


Ecco qualche foto:



Esemplari giovani.






Enormi.












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E con questo ho finito.




Un cordiale saluto a tutti!

74 commenti:

MarcoG ha detto...

Anche questi fanno parte della categoria "restate pure dove siete". Dopo i tentativi fantozziani in cucina per cercar di far diventare il nebularis un fungo decente che di decente non ha nulla, lasciai perdere tutto il genere ed amen. Devo tuttavia ammettere che ho preso tra le mani diverse volte Maxima e quasi sicuramente Geotropa apprezzandone il gradevole profumo. Ma niente, sono rimasti lì dov'erano. A casa le signorine dicono che sono un po'paraonico e forse non hanno tutti i torti.

La varietà Maxima penso che sia inconfondibile per le dimensioni effettivamente Max. In genere la vedo far capolino in piccoli gruppi nel faggio misto abete. Ceppo d'abete o faggio? Boh, non lo ricordo.

A riguardo della Geotropa. Premetto che in autunno inoltrato non vado quasi mai per boschi ma quell'anno era un bel girare. Ad un certo punto vidi una nascita sbalorditiva ad inizio novembre di questo fungo in perfetto tiro in una piantata d'abete bianco a bassa quota, grossomodo a 700 mslm. Me li figuro ancora adesso come se li avessi a portata di mano. In quell'occasione fui veramente tentato di prenderli su e metterli nel paniere, ma il colore piuttosto sbiadito ed il luogo insolito di ritrovamento mi fecero desistere. Il ragionamento fu sempre lo stesso: la pelle te la giochi una volta sola e gettarla per un fungo è una fine veramente da bischeri.

Detto questo, caro Angiolo, mi piacerebbe capire se Geotropa è confondibile in qualche modo con una clitocybe tossica. Anche da uno sprovveduto micologico come il sottoscritto. Almeno per una volta sarei curioso di metterla in pentola.

PS
Ordinali anche per montanari qui in Romagna. Dico noi perché essendo trapiantato da trent'anni mi ci metto pure io.

Angiolo ha detto...

Buongiorno MarcoG!

Direi che C. geotropa è inconfondibile.
Solo in un caso potrebbe essere scambiata con qualcuna delle Clitocybe bianche tossiche (cerussata et similia).
Quando, ancora piccola e in periodo di siccità, si screpola sul cappello e diventa più chiara di quanto normalmente è.
Però le specie tossiche hanno il gambo molto più fine (sono funghi più "leggeri" in tutto, tanto per intenderci) e poi un odore piuttosto sgradevole mentre Geotropa e Maxima hanno il detto profumo di mandorle amare e anche molto pronunciato.

Un cordiale saluto.

Angiolo

Anonimo ha detto...

Emanuele
Grazie angiolo, ma quanto e bella e buona la geotropa... peccato che a me non e mai capitato di vederne una fila lunga a zig zag ma solo qualche pezzo.
La nebularis la trovo dal punto di vista culinario interessante purtroppo quando ho imparato a identificarla bene ho praticamente smesso di mangiarla per via delle cattive notizie sulla sua tossicità anche se conosco in montagna degli anziani che la mangiano da generazioni ed io stesso la regalo in piccole dosi ad una roccastradina che me la richiede con insistenza.
Conosco anche il sinatum ed è veramente perfido , mi e capitato di buttarlo da dei panieri di raccoglitori che lo avevano scambiato per ordinale Nebularis anche se il profumo e totalmente diverso e non solo.
Ma secondo me e pericoloso qua in Maremma perché allo stato giovanile e confondibile con il fungo agnello difatti nel dialetto credo che il sinatun sia anche il fungo lupo.
Ciao un saluto
Ps
Forse un uscita a prugnoli la faro

Angiolo ha detto...

Ciao Emanuele!

Questa del fungo lupo non la sapevo.
Comunque confermo che anch'io ho diversi "clienti" che mi chiedono la Nebularis.
Per me comunque, come del resto ho scritto, rimane sgradevole da mangiare, così fresca.
Altro discorso se messa da giovane sott'olio o anche essiccata per fare sughi.
Ma figuriamoci, ho ancora i Prugnoli secchi di cinque o sei anni fa, per non parlare dei Porcini!
Prima o poi butterò via tutto.
Poi vorrei farti una domanda, dal momento che sei "maremmano".
Ma la Cimballessa, un mio amico di Casole Val d'Elsa (vabbè non è Maremma) la citava spesso, ma non ricordo se era la Lepista nuda o cos'altro.
Ora non lo posso più interrogare perché non c'è più purtroppo; tu ne sai qualcosa?

Un cordiale saluto a voi tutti, anche alla cagnotta Kira.

Angiolo

Anonimo ha detto...

Emanuele
Si in Maremma con il nome dialettale di ordinalessa viene indicata la lepista nuda.
Ciao

Angiolo ha detto...

Ciao Emanuele!

Grazie.
Vedi, mi ricordavo male: Ordinalessa e non Cimballessa.

Ancora saluti.

Angiolo

steve ha detto...

Buongiorno Angiolo ancora bravo ottime spiegazioni. Giovedì prossimo cosa ci proponi? Saluti a tutti Steve ps il 4 maggio si esce x lavoro il 10 x i rossi

Angiolo ha detto...

Ciao Steve!

Ti ringrazio ma giovedì prossimo non proporrò niente e neanche in quelli successivi.
Testi ne avrei, anche se in stato di abbozzo, ma sono pressoché privo di immagini.
L'ho già scritto, se mai torneremo a sfruzzicare nei boschi e potrò esserci anch'io, vedrò di documentarmi e potremo riparlarne.

Un cordiale saluto.

Angiolo

Filippo ha detto...

Buona Sera a tutti e di nuovo grazie ad Angiolo che continua a deliziarci con questi suoi "lavori"sui nostri amati funghi.Notevole la scheda sulle amanite,a mio vedere fra i funghi piu'affascinanti, gli ordinali li conosco un po' meno a parte il cimballo,a mio gusto delizioso in cucina e simpatico da vedere in quelle sue lunghe file o spesso in cerchi quasi perfetti,forse già sapeva che un giorno saremmo stati tutti messi in fila dal virus.Saluti a tutti Filippo

Angiolo ha detto...

Buona sera Filippo

e grazie!
Hai proprio ragione, i Cimballi presagivano che sarebbe arrivato il SARS-CoV-2 a metterci tutti in riga.
Speriamo che presto ci facciano rompere le righe, per il momento si sono limitati a romperci gli zebedei.

Un cordiale saluto.

Angiolo

massimo ha detto...

Buongiorno Angiolo,
altro ottimo lavoro, io non è che ne ho trovati gran che di ordinali, una volta ho trovato la maxima, almeno mi dicesti tu, dalle foto che ti mandai, in cucina ho conosciuto solo la nebularis, è un fungo che molti anni fà prendevamo con mio podre e ci facevamo degli ottimi sughi oppure sott'olio, ma da quando dicono che c'è una tossina che non si volatizza nella cottura preferisco non prenderla.....ma il geotropa mi piacerebbe approfondire.
Comunque ritornando sul tuo lavoro anche questo molto utile, ancora grazie.

Buona festa di liberazione a tutti
massimo

Angiolo ha detto...

Ciao Massimo!

Grazie a te.
Quanto alla Maxima (mi sembrava che si fosse detto Geotropa, però può darsi che ricordo male) tu dicesti che l'avevi trovata dalle parti di Borselli, può darsi?
E non ce le hai più trovate?
Di solito fanno a fungaie e sono piuttosto fedeli.

Un cordiale saluto.

Angiolo

massimo ha detto...

Ciao Angiolo,
no mi sembra che dicesti maxima anche perché erano piuttosto grandi, si ne trovai 2/3 nei pressi di Borselli ma, non ce ne ho trovati più, molto probabilmente sono sempre arrivato secondo chi lo sà.....sono gia passati una decina di anni, comunque hai una memoria di ferro, magari l'avessi io.

salutone a tutti
massimo

Anonimo ha detto...

Emanuele
Ciao angiolo per parlare, ma forse lo sa già la nebularis viene qua in maremma anche indicata come ordinale bianco e la geotropa come ordinale reale. All' inizio ci divenni matto per capire che con ordinale bianco si riferiscono alla nebularis, poi capii che si riferivono alla lamelle che difatti sono bianche.
Un saluto

Angiolo ha detto...

Ciao Emanuele!

Beh, questo discorso dei nomi volgari, se hai letto le prime righe del Post, qua in Toscana è un busillis.
Io, quando cominciai ad andare a Geotrope, lo feci con uno dell'Antella e lì le chiamavano Ordinali bianchi per distinguerle dagli Ordinali grigi (Lepista nebularis).
Il mio compare fungaiolo che morì nel 2008, era di Casole d'Elsa, e lì chiamavano Ordinale reale la Maxima; la Geotropa per quello che mi disse la chiamavano Ordinale (e basta).
Comunque paesino che vai e nomi che trovi.

Un cordiale saluto.

Angiolo

massimo ha detto...

Buongiorno Angiolo,
mi sembra di aver capito che ancora non ci siamo liberi di andare a cercare qualche prugnolo, mannaggia la miseria, a meno che quando parlano di sport individuale, non si possa andare a fare treking dove si vuole, ad esempio basta essere soli o a distanza, voi come l'avete capita?
Sai Angiolo ho letto che nomini l'Antella, io ero dell'Antella ci ho abitato fino a 28 anni, ma ancora ci vado ho molti amici, ci vado anche a funghi all'inizio soprattutto, quando parlo di un altitudine di 300 m circa la zona è quella più o meno, ma ordinali non ce ne ho mai trovati.....

salutone a tutti
massimo

Angiolo ha detto...

Ciao Massimo!

C'è poco da capirla, caro mio, a meno che non cambino idea ma, come sai, solo i pazzi non la cambiano per cui siamo nella me...lma.
Temo che aspetteremo un pezzo con questa banda di pressappochisti allo sbaraglio.
Gli ci voleva molto a stabilire che chi voleva fare una gita in montagna (non in una cittadina di montagna, in montagna e basta, dove non c'è nessuno da infettare o da cui essere infettati) poteva farlo, con le dovute cautele e magari compilando la versione 23 dell'autoflagellazione?
Invece no, tutti a casa, a contare le mattonelle.
Che poi almeno in tv ti dessero qualcosa di commestibile.
Sembra lo facciano apposta: sul 75% dei canali a farti due balle tipo catamarano con l'argomento del giorno tutto il giorno, la pandemia da SARS-CoV-2, e sugli altri canali programmi mentecattoidi che non guarderebbe neanche un ospite del Pio Albergo Trivulzio.
Film di un qualche livello, magari già visti trenta volte, no e programmi culturali lasciamo perdere.
D'altronde cosa vuoi prentendere da una compagine pseudopolitica che, a parte i discorsi autoreferenziali poi regolarmente disattesi tipo il rimborso degli emolumenti e il salto della quaglia, è riuscita a stabilire il record mondiale di decessi per Covid 19?
Peggio di noi ha fatto, forse, solo la Spagna che ha un po' meno di decessi ma è decisamente inferiore come consistenza della popolazione.
Gli States hanno il livello assoluto ma anche 5 volte la popolazione italica.
Vabbé, lasciamo perdere.

E veniamo agli Ordinali.
Sì, ce ne nascevano, e tanti, in zona Antella.
Forse avrei dovuto dire Bagno a Ripoli (e quindi anche Antella e Grassina).
Ai miei tempi si trovano andanti, in Montisoni, a Balatro, al Mandorlo, anche all'Incontro e poi via via Quarate, Castel Ruggero e tutta la zona di San Polo e Poggio alla Croce, ma siamo quasi a Figline a questo punto.

Un cordiale saluto.

Angiolo

Anonimo ha detto...

Emanuele
Li per li ieri sera quando conte parlava di attività motoria oltre i 200 metri già mi immaginavo nel boschetto mirato per vedere se c erano i prugnoli........ dista circa 45 km da casa mia ..... saranno troppi 🤣

Angiolo ha detto...

Ciao Emanuele!

Temo proprio che siano troppi.
Ci vuole pazienza, ma ce ne vuole tanta!

Buona serata.

Angiolo

Unknown ha detto...

Buongiorno Angiolo,e buongiorno a tutti gli amici.
Anch'io,come la maggior parte delle persone con cui ho parlato,sono rimasto alquanto deluso dal discorso del nostro Presidente del Consiglio,ma la cosa peggiore e' che ci ho capito poco.
Speriamo dipenda da me....
Nutro invece una moderata fiducia sul fatto che dopo il fatidico 04 di Maggio,si possa rimettere piede nel bosco. Infatti l'anticipo con cui e' stato fatto l'annuncio rispetto alla suddetta data,potrebbe far pensare che,dovranno dare delle spiegazioni in merito a certi comportamenti da adottare in particolari situazioni.
E ritengo,ma forse la mia e' una pia illusione,che la passeggiata oltre" l'immediate vicinanze dell'abitazione",possa essere interpretata,in caso di controllo,anche come una giratina nel bosco,sempre non molto distante,in Km,dal luogo di residenza.
Speriamo dai.
Un caro saluto a tutti.
Stefano

Angiolo ha detto...

Buongiorno Stefano!

Magari andasse come speri tu.
Temo però che la situazione resterà almeno per il momento negativa.
Tanto per cominciare mi sembra che questa sia gente che ci tiene a far vedere di essere granitica nelle proprie decisioni.
E poi non mi pare neanche che abbiano gli strumenti mentali per arrivare a capire che ci sono delle situazioni che si possono risolvere facilmente e senza bisogno di dimostrare alcunché.
Ti dirò che il nostro attuale premier fino a qualche giorno fa non mi dispiaceva neanche tanto.
Ma poi ho sentito il discorso dell'altra sera con gli ormai famosi "concediamo" e mi sono cascate le braccia.
A questo punto, temo che quando riapriranno ai boschi se mai riapriranno perché sembra che la cosa non gli sia affatto congeniale, inventeranno qualcosa per rompere e comunque stopperanno il sottoscritto con la cura degli over 65 o anche 75, non cambia tanto ci rientro lo stesso.
Comunque alla via così e speriamo che dopo questa non ne arrivi qualche altra di pandemie.
Nella nostra presunzione di onnipotenza ci siamo dimenticati che la Natura in una maniera o nell'altra arriva sempre a riequilibrare le situazioni anomale, magari con i suoi tempi che sono immensamente più dilatati dei nostri, ma ci arriva.
Prima o poi anche il virus Homo sapiens(???) sarà archiviato.
Comunque noi dovremmo poter stare tranquilli, il problema sarà risolto in un futuro relativamente lontano.

Un cordiale saluto.

Angiolo

antares ha detto...

Ciao Angiolo, tieni duro e vedrai che riusciremo a tornare nei nostri amati boschi. Anzitutto ti faccio i complimenti per le tue schede che sono varie spanne al di sopra di qualsiasi lavoro analogo reperibile. In preda alla noia del momento mi stavo ponendo alcune questioni. Sperando che non rialimentino diatribe sepolte. Da decenni gli abitanti delle zone montuose cercano di denigrare, allontanare e ostacolare la raccolta da parte delle persone che "non sono del posto", ebbene, grazie al virus ora saranno contenti. Potranno avviarsi a piedi e inoltrarsi nelle vicinanze dell'abitazione e colmare cesti su česti. Oppure... vuoi vedere che pure loro ormai la casa che hanno in montagna è una seconda casa e non è raggiungibile (in tal caso, ci si può veramente definire "del posto"?) Oppure... vuoi vedere che dei funghi raccolti non sanno che farsene perché senza i ristoranti che cucinano per gli esseri umani urbani il profitto è sfumato? Inoltre... vuoi vedere che i soldi in ammanco derivanti dalla vendita di tesserini e permessi vari causano difficoltà di gestione degli enti locali, così: gli alberi caduti si rimuovono con più difficoltà, i sentieri sono meno praticabili, le sponde franose non vengono messe in sicurezza e così via. Vuoi vedere che il cugino che si sosteneva con la vendita dei suoi panini nel chioschetto è in crisi nera? Chissà che tutto questo non apra gli occhi a qualcuno

Angiolo ha detto...

Ciao Antares!

Ti ringrazio per i complimenti ma credimi non ho fatto niente di particolare.
È solo la mia forma mentis che m'induce sempre a collegare, rimuginare e catalogare.
Quanto ai tuoi "vuoi vedere", sono molto divertenti e sarei perfettamente d'accordo se non fosse per il particolare che chi non capisce difficilmente può cambiare opinioni.
Ciò detto, bisogna riconoscere che questo SARS-CoV-2 ci sta fortemente ridimensionando, senza contare il fatto che ormai più niente sarà come prima.
La visione del mondo che avevamo è definitivamente tramontata.
Speriamo che quello che ne sortirà ci farà essere più in armonia con i cicli della natura.

Un cordiale saluto.

Angiolo

Anonimo ha detto...

Buonasera Angiolo, è con piacere che ho letto nel tuo post e in quello di Massimo di luoghi del comune di Bagno a Ripoli che mi sono molto cari e che ho bazzicato alla ricerca di funghi quando ero giovane. In autunno quando frequentavo il liceo e poi anche durante gli studi universitari il pomeriggio, prima di rimettermi sui libri, era una tappa obbligata prendere il cestino e fare una scappata a funghi a S. Donato in Collina e dintorni. In tempi più recenti poi, circa 20 anni fa, ricordo una buttata fenomenale di porcini nella zona di Montisoni e poi di neri nelle scope a Monte Muro. Poi negli anni successivi come spesso accade solo qualche esemplare sporadico qua e là. Un po' come a Palazzetto dove anni indietro dalle macchine parcheggiate ai lati della strada dopo lAbbazzia di S.Galgano sembrava di essere ad una fiera, tutti con i cesti pieni e poi, negli anni successivi, idem come sopra. Anche te spesso dall'alto della tua esperienza citi spesso questi fenomeni....Misteri gaudiosi.... Comunque sia bei ricordi che mi sono riaffiorati alla mente grazie ai vostri post in questo periodo di fermo macchine.
Visto che salvo aggiornamenti dell'ultimora per programmare un'uscita nei boschi ci sarà ancora da aspettare molto ti ringrazio ancora per queste schede che sto raccogliendo in unico volume di impareggiabile valore che alla fine conto di stampare e rilegare.
Un caro saluti a tutti
Cordialmente
Gigino

Angiolo ha detto...

Buongiorno Gigino!

I ricordi del bel tempo che fu.
Mi parli di Palazzetto.
Anno 1979 (o era l'80?), primo pomeriggio.
Arrivo dal Pian di Feccia (venivo da Firenze, allora) e svolto per San Galgano.
A sinistra subito il bosco, macchine a picce e gente che entra ed esce con i panieri.
A me mi (stupendo!) scoccia assai entrare dove entrano tutti, mi sembra di fare la figura del bischero.
A destra la piaggia contrata che sale sul cocuzzolo della collina dove dalla strada s'intravede un boschetto di cerri, che poi non è un boschetto, lo vedrò dopo, perché di là continua a distesa.
Inchiodo, trovo un buco per parcheggiare (mica facile), torno indietro col panierone da combattimento e relative prolunghe e salgo nel contrato.
È piovuto da poco e sembra di camminare con le gambe legate.
Dopo un minuto gli stivali già mi pesano 15 chilogrammi ciascheduno.
Salgo a fatica, sputando l'anima.
Alla fine, dopo una vita (saranno stati 3/400 metri), arrivo agli alberi e vedo che si tratta di una tagliato di qualche anno.
Da tutte le parti spuntano dei magnifici capoccioni verdi di Phalloides.
Bada qua! - penso - Si vede che il tagliato gli fa bene a 'sto fungo maledetto!
Giro qua, giro là, poi trovo un Estatino.
Guardo meglio e ne vedo un altro.
Poi mi capita sotto gli occhi un Bronzino nero come la morte.
Ma, come... farfuglio.
Metto a fuoco e mi accorgo che tante delle zone d'ombra della vegetazione che vedevo in mezzo alle Tignose erano Aereus!
Solita storia, riempio il paniere, riempio le prolunghe, poi smetto perché non so più come fare a portarli.
E comincio a riscendere.
Non ti dico.
Un calvario, ci avrò messo due ore a tornare alla macchina con i funghi che mi cascavano, dovevo raccattarli e la mota che non mollava mai di un mm., come Montecristo Superstar.
Ci sarò tornato venti volte negli anni successivi.
Non ci ho mai ritrovato qualcosa d'interessante.

Tanti cordiali saluti a tutti e...mi raccomando, chiusi in casa che se no il Coronavirus ci sbrana.
Mentre invece così avremo la soddisfazione di schiantare d'inedia, vuoi mettere!

Ancora un saluto.

Angiolo

steve ha detto...

Ciao angiolo un post di risposta con te diventa un racconto da declamare grazie. Per quanto riguarda il corona ci stanno devastando in tutto: salute economia e libertà. Un saluto a tutti Steve #speriamobene#

Angiolo ha detto...

Ciao Steve!

Che vuoi, in sessanta e passa anni di attività avrei da raccontarne (e tante di più di cui non fare menzione, sia chiaro).
Ma tieni presente che erano altri tempi, prima dello scadere del millennio e forse qualche lustro prima ancora.
Adesso è tutto più difficile e forse anche per questo c'è qualcuno che non sopporta la concorrenza.
Ci vuole pazienza, tanta.
E ancora di più ce la fanno avere questi imbranati che, questi sì, non sanno di cosa stanno parlando ma, soprattutto ahimè, decidendo.
Hanno bloccato tutto e con questo il problema è risolto!
Fare una girata in mezzo al bosco, che non si corre il rischio di infettare o infettarsi, lì no, non si può lo stesso.
I soliti interessati diranno, eh ma poi va a finire che sono tutti quassù.
In mezzo a migliaia di acri di boschi e foreste!
Ma te lo immagini?

Un cordiale saluto a tutti!

Angiolo

MarcoG ha detto...

In effetti quella del mancato permesso per il trekking o per uscire con il paniere è un po' assurda. Tant'è che invece in bici potrò tranquillamente circolare per strade, sentieri e sterrate. Resto abbastanza fiducioso per il prossimo giro di concessioni, anche in funzione del fatto che tanti sindaci hanno chiesto di poter concedere il lascia passare.

massimo ha detto...

Ciao Angiolo,
ho letto l’amarezza di quasi tutti gli amici del blog e tue, sulle disposizioni che il governo sta per prendere ancora dal 4 maggio, come si notava nell’ultimo mio messaggio anche da parte mia c’è sconcerto, speravo si potesse allentare la situazione sia per andare nel bosco, ma soprattutto ripartire con il lavoro e tutte le attività, cercando di ritornare verso la normalità.
Secondo il mio pensiero credo che bisogna dare atto a chi ci governa che una situazione così era impossibile solo immaginarla, e non vorrei essermi ritrovato a gestirla per niente al mondo, molto probabilmente hanno paura a riaprire il tutto, di ritornare al punto di un mese fa, bisogna che si allenti ancora di più l’emergenza, per poter affrontare eventuale altro picco che come dicono gli esperti dovrebbe ritornare sia con gli allentamenti ma, soprattutto in autunno, insomma voglio dire, che ognuno di noi è giusto che la pensi come meglio crede, ma teniamo di conto anche del marasma in cui siamo finiti con questa pandemia.
Credo che tale responsabilità non sia di poco conto averla sulle spalle, di solito le sparate e il tutto facile e semplice di qualche “professorino” ci ha portato poco lontani, per non dire peggio.
Comunque non so se sapete dell’ordinanza del presidente della Regione Toscana che dal 1° maggio si può fare camminate illimitate e fare uso di bicicletta all’interno del comune di residenza, senza certificazione, l’ordinanza dovrebbe essere la n. 45 del 29/4/2020.

Salutoni
massimo

Angiolo ha detto...

Buongiorno Massimo!

D'accordo con le tue considerazioni sulla situazione attuale causata dal Coronavirus.
Però forse alcune cose banali potevano essere fatte senza incasinare ancora di più tutto.
Perché, come hanno detto alcuni giustamente, è stupido morire d'inedia per evitare di morire di Covid-19.
Il trekking e tutte le attività che questo può coinvolgere (come anche la raccolta funghi) non credo fosse poi così dannoso permetterlo, magari in presenza di un'autocertificazione e controlli rigorosi, s'intende, perché in questa situazione comunque chi sgarra lo manderei in galera non ti dico a vita ma per un bel pezzo.

Quanto all'ordinanza 45 mi serve a poco, camminate illimitate dove all'interno del Comune?
Qui hanno chiuso tutti i parchi e, ormai che c'erano anche i lungarni.
E poi che funghi ci cerco, i Prataioli al benzene?
Mi hanno fatto interrompere a metà la riabilitazione e pensavo di riprendere la funzionalità dell'anca nel bosco, saltando i fossi.
Col cavolo!
C'è da vedere, sono molto abili nel metterti tra le gambe i soliti bastoni, che mi faranno tornare a cercar funghi nel 2022 quando magari sono già morto, non di Covid-19 ma di un semplice infarto.
Il mio tempo sta scadendo e mi dicono che potrò utilizzarlo in seguito!
Anzi, siccome sono anziano, stanno pure valutando se è il caso di proteggermi non permettendomi di tornare in circolazione, olè!
Lasciamo perdere.

Un saluto a tutti quanti!

Angiolo

massimo ha detto...

Ciao Angiolo,
mi sembra che Conte domenica abbia detto che i parchi pubblici, possono essere riaperti da parte dei comuni, già a partire dal 4 maggio e l’ordinanza della Regione Toscana va proprio in questo senso togliere il limite dei 200 m. dalla residenza che era stato messo nei decreti del PCM precedenti, tutto questo va a vantaggio di coloro che come me piace camminare,(anche se avrei preferito camminare in altro ambiente) ma soprattutto per quelli come te che hanno da recuperare una perfetta deambulazione, ti hanno fatto smettere la riabilitazione a suo tempo per proteggerti da una contaminazione del virus e non per farti un torto o una discriminazione.
Mi sembra che da domenica alcune posizioni si siano ammorbidite, ad esempio oggi si legge su internet che sembra che stanno pensando di riaprire gli asili nido e i centri estivi sempre per bimbi e ragazzi, pensando che se riparte il lavoro i bambini da qualcuno devono essere guardati, pensando al valore sociale, che questi servizi, insieme a tutta la scuola hanno.
Certo noi tutti saremmo più soddisfatti se partissero dalle cose che ci interessano di più, forse alla ricerca dei funghi (anche perché intesa come porcini siamo fuori stagione) non ci pensano nemmeno lontanamente con tutti i casini che hanno da risolvere, forse… anche più importanti.
Io penso che intanto dovremmo essere contenti che non siamo morti di covid-19, vedrai tanto meno moriremo d’inedia, e cercare di farci la gamba fuori dal bosco per essere pronti quando ci daranno il via, e sperare che ci sia anche qualche porcino per quel tempo, e sicuramente sarà molto presto e non nel 2022, quindi allenati…..

Salutone
massimo

steve ha detto...

Ciao a tutti qui il problema non è il bosco si o no ,il problema più grave è che nessuno sa cosa fare ( pensate alle visite ai "congiunti" ) vai da solo nel comune puoi senza mascherine e autocertificazione vai da solo nel comune vicino rischi e a trovare i parenti con la mashera boooo!!! Saluti sinceri Steve. PS Angiolo ieri avevo mandato un messaggio in risposta al tuo post l'ho avevi visto

Angiolo ha detto...

Ciao Steve!

Sì, lo avevo visto ma mi sembrava che fosse conclusivo.
Comunque ti faccio i complimenti per i 40 anni trascorsi nei boschi con tuo padre.
Il mio è morto 64 anni fa e nel bosco ci siamo stati insieme due o tre volte.

Per il resto che vuoi che ti dica.
Forse dovrei ringraziare questa gente che si preoccupa a tal punto della mia salute da farmela rovinare più di quanto è già rovinata (adesso arrivo alla sera con le caviglie gonfie per il diabete, cosa mai successa fino a due mesi fa).
E poi il solito ritornello del vietare un'attività che non comporta nessun rischio, mentre invece se vai al supermercato...
Ci perdi una giornata, se ti va bene, in mezzo a gente a cui non gliene frega niente degli altri e gli vedi fare cose che hanno del'incredibile.
Intendiamoci, puoi metterci anche molto meno, soprattutto se ci vai quando hanno gli scaffali vuoti.
Stamani sono andato alla Coop e c'erano almeno cento persone in fila, alla Lidl tante, poi alla Penny Market qualcosa di meno, ma non è possibile dover scorrazzare in su e in giù con la macchina per trovare un buco in cui infilarsi.
Se questo è il carosello che riescono a organizzare forse è meglio che vadano a raccogliere solanacee nel Tavoliere, il professore e i suoi accoliti.
Negli altri Paesi almeno cercano di far ripartire tutto, qui vedrai come va a finire.
Dopodiché si scoprirà che la colpa è dell'opposizione.
Mi spiace solo di non aver tasse da poter evadere.
Comunque non si aspettino che io scarichi la loro app, se la mettano dove più gli aggrada.

Un cordiale saluto.

Angiolo

massimo ha detto...

Caro Angiolo,
non ci posso credere che vi attacchiate a queste stronzate pur di fare opposizione becera, stai tranquillo che ci sarà sicuramente chi in questo paese evade le tasse, non a caso abbiamo la sanità in queste condizioni soprattutto in lombardia dove sono morte non ricordo quante persone......."congiunti" è una parola della lingua italiana, l'obbligo della mascherina viene deciso a livello regionale e non comunale.....tanto è vero che la regione toscana le passa anche.
salutoni
massimo

steve ha detto...

Preciso che mi leggi nel pensiero. Io il babbo l'ho perso da un anno e sette di Alzheimer . Se vuoi ti mando il mio numero privato .ciao

Angiolo ha detto...

Ciao Massimo!

Io non faccio opposizione, becera o meno.
Se ricordi, in un recente Commento avevo iniziato dicendo che fino a quel momento l'operato del governo non mi era neanche dispiaciuto.
Ciò detto, io prendo nota dei fatti e per quanto mi concerne sono stato messo in grosse difficoltà da disposizioni ostative, di cui non capisco lo scopo.
Grosse difficoltà che incidono sul mio stato di salute e m'impediscono di esercitare un'attività che mi potrebbe favorire e non interferisce affatto, anzi è in sintonia, con l'obiettivo che asseriscono di voler conseguire.
Verrebbe quasi da pensare che abbiano omesso volutamente di valutare questi problemi o comunque li ritengano delle mere scocciature e pertanto da ignorare tout court.
Per il resto io non contesto niente anche perché non ho niente a che vedere con la Lombardia, se hanno fatto degli arrosti ne risponderanno.
E il SSN se è malmesso non è colpa mia.
Anzi, io ho ampiamente contribuito una venticinquina di anni fa a finanziarlo, quando il governo di allora, visto che nel fondo previdenza dell'istituto bancario dove lavoravo c'erano parecchi miliardi di lire, miliardi che a detto governo servivano per ripianare parte del deficit del sistema, pensò bene di incamerarlo col beneplacito dei sindacati perché tanto poi alla nostra salute ci avrebbero pensato a tempo e luogo.
Dopodiché mi sono ritrovato a pagare i ticket e fare prenotazioni a 270 giorni, quando prima mi mettevano un timbro e andavo dove mi pareva, anche a Houston, Texas.
Che poi ci siano gli evasori è una realtà sgradevole e non capisco perché non si diano da fare per sanzionarli come dovuto, senza tanti cavilli e scappatoie legali.
Comunque, per quanto mi riguarda sono sempre stato "pelato" prima che riuscissi a mettere le mani sulle mie spettanze, quindi non c'è da preoccuparsi.
Il mio era soltanto uno sfogo.
Non c'è da prendersela, chiunque può avere le proprie idee, anch'io.

Un cordiale saluto.

Angiolo

Angiolo ha detto...

Ciao Steve!

Scusa se ti rispondo in ritardo ma, credimi, non sono proprio nelle spirito adatto.
Troppe cose non mi stanno andando per il verso giusto.
Quelle di cui abbiamo discusso ultimamente, ancorché preoccupanti, in ultima analisi sarebbero il meno.
Verranno tempi migliori, almeno spero.

Un cordiale saluto.

Angiolo

MarcoG ha detto...

Il decreto regionale (Emilia Romagna) sembra concedere l'esecuzione delle attività motorie all'interno dei limiti provinciali e ne cita alcune a titolo di esempio. Corsa, ciclismo, caccia, ecc...

La raccolta funghi non è inclusa nell'elenco, ma non mi sembra che si possa escluderla a priori dalle vasta gamma delle attività praticabili. Vedremo.

Angiolo ha detto...

Ciao Marco!

Purtroppo qua siamo in Toscana e non sembra che condividano questa impostazione.
Neppure ne parlano.
Mentre in Emilia-Romagna, dove le cose sono andate molto ma molto peggio che qua, potete già circolare!
Mi pare giusto.
O forse la colpa è nostra che siamo cascati in "buone mani"?
Speriamo che si ravvedano ma ci credo poco.
Intanto ci prendono pure per i fondelli.
Passeggiate a piedi o in bicicletta, a singolo, e menate simili!
D'altronde qua sono nati Leonardo, Michelangelo, Brunelleschi, Machiavelli, Guicciardini e il Piovano Arlotto.
Quindi cosa andiamo cercando?

Un cordiale buona notte.

Angiolo


Anonimo ha detto...

Ciao a tutti,
confermo che da domani la regione Emilia Romagna consente tra le altre attività la raccolta funghi, ma solo in ambito provinciale. Non ho letto l'ordinanza della regione Toscana, ma mi sembra che possiate svolgere tutte le attività solo all'interno del Comune. Evito di commentare queste disposizioni, ogni limitazione della libertà altrui per me è una ferita profonda.
Speriamo passi presto e che possiamo tornare tutti quanti il prima possibile alla nostra vita normale, boschi in primis.
Ale

Anonimo ha detto...

Scusami Angiolo,
ho letto l'ordinanza della Regione Toscana. Ma questa scade alle 24 del 3 Maggio(valeva solo per questo weekend). Dopo di che entra in vigore il DPCM 26/4/20, che vi autorizza a muovervi anche in macchina per attività motoria su tutto il territorio regionale(vedere FAQ pubblicate ieri). A meno che la regione non emetta nuova ordinanza.
Quindi da domani:
- Toscana: attività motoria su tutta la regione (con spostamenti in auto ammessi)
- Romagna: attività motoria su provincia di residenza (con spostamenti in auto ammessi).
Il tutto in forma individuale.

La raccolta funghi non è nominata da nessuna parte, ma sicuramente da sabato prossimo (prima non riesco) io vado a prugnoli. Vorrei vedere che mi multano perché sto raccogliendo funghi e non facendo trekking...

Ale

Angiolo ha detto...

Ciao Ale!

Confermo.
Nelle FAQ della Fase 2 si dice chiaramente che è possibile fare attività motoria nell'ambito regionale, servendosi di mezzi pubblici o privati.
Ma qui, in Toscana, mica siamo scemi.
E visto che abbiamo pochi problemi col Covid, perché fare come gli altri?
Quindi subito un'ordinanza per vietare di uscire dal territorio comunale (a San Giovanni Valdarno in pratica devi rimanere nell'abitato)!

Un cordiale saluto.

Angiolo

Angiolo ha detto...

Ciao Ale!

Grazie.
Se lo dici tu, ci credo, vuol dire che mi era sfuggito.
Comunque ora c'è la nuova ordinanza appena arrivata, datata 3/5/2020.
Allora, nei "Considerato" dove si dice che il DPCM del 26/4/2020 permette l'attività motoria e sportiva, omette di dire che lo stesso DPCM concede la possibilità di raggiungere il luogo dove svolgerla con mezzi pubblici e privati, quindi anche lontano da casa e difatti parla di ambito regionale;
Poi all'"Ordina" dice che con mezzi propri si può fare (solo) attività sportiva nell'ambito regionale mentre per quella motoria (per noi i funghi) si può farlo andando a piedi o in bicicletta e rientrando con gli stessi mezzi (saltato il discorso dell'ambito regionale e dell'utilizzo di mezzi di trasporto pubblici o privati), come se si fosse rimasti alle ancor più vecchie disposizioni.
Vedi un po' se mi sbaglio.

Io comunque martedì cercherò di fare un'uscita in macchina, devo fare circa 15 km., se mi fermano si vedrà.
Che casino!

Un cordiale saluto.

Angiolo

Anonimo ha detto...

Confermo,
la nuova (assurda) ordinanza vieta gli spostamenti in auto per attività motoria, ma li ammette per attività sportiva. E se uno dichiarasse di andare a correre in montagna (sky running)?
Ridiamoci sopra, che è meglio..
Ale

steve ha detto...

Angiolo x quello che ho capito leggendo le varie notizie puoi andare in montagna ma no a cercare i funghi( vedi cercatori di funghi porcini della Toscana). Domani proverò ad informarmi poi provero a cercare un rosso.Te tutto ok? Un saluto a tutti. Steve

Angiolo ha detto...

Ciao Steve!

Grazie, se lo hai visto tu mi basta.
Che dire?
La gente ha perso il capo.
Se io vado a camminare in montagna perché mi è "consentito", quello che faccio sono cavoli miei.
Devo rispettare le leggi, ma anche il buon senso.
Per il resto adesso va un po' meglio, speriamo che continui così.
Auguri per i Pinophilus, io in questa stagione cerco solo Prugnoli.
Ai Porcini mi dedico quando è stagione e adesso è troppo presto.

Un cordiale saluto.

Angiolo

steve ha detto...

Angiolo mi sono informato chiamando i forestali . È vietato la raccolta funghi, attività motoria partendo da casa senza macchina attività sportiva ci puoi andare in auto. È vero siamo allo sbando lasciamo stare. Sono contento che le cose migliorino ,appena possiamo incontrare gli amici vengo a trovarti a s.giovanni siamo vicini.un saluto e a presto. Steve

steve ha detto...

PS oggi è così domani vedremo ancora ciao steve

Unknown ha detto...

Buonasera a tutti.
Ho letto gli ultimi messaggi e ringrazio Steve per la preziosa informazione.
Infatti mi sono risparmiato di chiamare io la Forestale per chiedere se rischiavo la pubblica gogna provando nel prossimo fine settimana ad andare a pescare - rigorosamente da solo - o a vedere di qualche prugnolo - sempre da solo -.
Sono daccordo con Angiolo sul fatto che secondo me siamo veramente al colmo !!

Volevo chiedere a Steve,cosa di preciso avrebbe detto la Forestale circa il divieto e quali sono,eventualmente,le sanzioni previste per chi dovesse essere " colto sul fatto ".

Grazie e un cordiale saluto a tutti.
Stefano

steve ha detto...

Ciao Stefano non mi sono tanto soffermato su eventuali sanzioni ma ho chiesto se x attività motoria potevo andare in secchieta risposta: no devi partire da casa senza mezzi e tornare a casa in giornata mi hanno detto che in
macchina devi andare sei fai attività sportiva. La raccolta funghi è vietata anche dietro casa penso anche la pesca. Io credo che sia un discorso di infortuni o cose del genere. Io volevo andare mercoledì a prugnoli a piedi vicino casa e poi in montagna a vedere di qualche dormiente e un rosso invece aspetto buone nuove. Ciao a tutti Steve

paolo cozzi ha detto...

Ciao Angiolo buonasera a te e a tutti gli amici del gruppo.
Siamo in Italia e con questo ho detto tutto: se si leggono le norme scritte sull'ordinanza 50 della regione toscana relativa alla fase 2 del corona è chiaro che ci si può muovere da casa con propri mezzi nell'ambito regionale per attività sportive mentre per attività motoria la cosa è permessa solo nell'ambito comunale e solo a piede e/o in bici ma....
sul sito della regione relativo alle FAQ (non so cosa voglia dire questa sigla ma credo domande e risposte alla regione per chiarimenti) è chiaramente scritto che fare trekking è inteso come attività sportiva e quindi da potersi effettuare con mezzi privati in ambito regionale così come la pesca da terra mentre l'andare a funghi è considerata attività motoria da svolgersi in ambito comunale con le proprie gambe; tutto questo è riportato anche sui quotidiani tipo Repubblica. Se qualcuno sa che valore giuridico hanno queste FAQ ne gradirei l'intervento.Lasciando ad ognuno le relative considerazioni
Un saluto a tutti

Paolo

Angiolo ha detto...

Buona sera a tutti!

Ve lo dico io come stanno le cose.
Ho controllato bene il sito della Regione Toscana con l'ineffabile calembour dell'Ordinanza 50 e i tutti precedenti tra DPCM e Ordinanze dissonanti della Regione (forse per dimostrare che sanno complicare le cose).
Dopodiché abbiamo preso gli stivali, il bastone, qualche cibaria e siamo saliti in macchina.
Ma che posso stare dietro a tutti questi vaneggiamenti, quello dice picche, quell'altro risponde bastoni, dopodiché il terzo protesta perché non gli piace giocare a mosca cieca.
Ma che banda è?
Chi sono questi sperduti mentali che intendono regolare le nostre vite rendendocele più difficili di quanto abbia già fatto l'ineffabile SARS-CoV-2?
Il trekking è attività sportiva, sì?
A fare l'attività sportiva è ammesso l'utilizzo dell'auto, sì?
E allora via!
Se poi qualcuno ci fermava, ma la colonna procedeva allegramente e non si è vista l'ombra di una divisa da San Giovanni all'Incisa, la risposta era: attività sportiva, quindi tutto a posto, vero, visto che lo dite voi?
Detto tutto ciò, sono rimasto malissimo perché non si è smentito il disastro di questo maledetto 2020 (bisesto anno funesto, peggio di così!).
Intendiamoci, l'intenzione era di andare vedere che fine hanno fatto i Prugnoli qua in basso, non di prenderli, visto che non si può, anche se non si capisce perché.
Però non mi aspettavo il bosco secco come la rena della spiaggia in pieno agosto, con pochissimi Prugnoli, quasi tutti stravecchi, molti massacrati dalle bestie e nascita zero.
Tutta robaccia vecchia, laddove gli anni precedenti nel mese di maggio se ne trovavano ancora degli esemplari bellissimi di nascita (l'anno scorso fino ai primi di giugno addirittura).
Quindi da non ritornare, lì, che siamo sui 300 metri.
Anche se una settimana fa era venuta parecchia pioggia.
Però il vento non ha mollato mai e le temperature alte hanno fatto il resto.
L'unica è provare all'alto, se qualcuno vuole andare...

Un cordiale saluto.

Angiolo

Anonimo ha detto...

Angiolo buongiorno, ho letto la Sua descrizione dei vari "ordinali". Purtroppo non fa minimamente menzione della tossicità del Nebularis. Il Nebularis è tossico per accumulo, non ha tossine termosensibili (per tanto neppure con le prebolliture si andrebbe a togliere il problema). Le consiglio di fare una correzione a quanto da Lei scritto onde evitare di arrecare danni ad altri.

un saluto Giorgio Massai

Angiolo ha detto...

Buongiorno Signor Massai e benvenuto!

Ho letto la sua segnalazione e la ringrazio per la premura.
A me per la verità sembrava e sembra di aver detto quanto basta ed anche di più, circa la tossicità di Lepista nebularis.
Forse lei ha trascurato di leggere le "Osservazioni" della scheda, dove parlo proprio di tossicità, anche per assunzioni ravvicinate nel tempo (accumulo), che è bene non respirarne i vapori in fase di cottura perché danno le vertigini e alla fine della quale consiglio a chi non lo conosce bene di evitarlo perché, già essendo tossico di suo, è facile confonderlo con Entoloma sinuatum che è ancora peggio.
Quindi, se qualcuno poi lo vuole consumare, quanto gli serviva per non farlo glielo avevo fornito ad abundantiam.
Ciò detto, le faccio presente che qui in Toscana, in Casentino, viene consumato impunemente da ere immemorabili (gettano l'acqua di cottura fino a tre volte) e che in casa mia qualche volta, se non ci sono altri funghi, lo consumiamo sottolio ma anche trifolato se giovanissimo, da una cinquantina di anni e non abbiamo mai avuto neanche un semplice mal di testa.
Cosa questa in forza della quale alcuni autori parlano di "allergie" personali.
L'argomento del resto è dibattutto da almeno un secolo e mezzo ma resta il fatto che il soggetto se ben cotto fa pochi danni.
Il problema sorge quando rimane "crudo", come constatò un mio amico, che lo cucinò velocemente alla piastra trascurando ogni possibile precauzione ed ebbe dei disturbi gastrointestinali piuttosto antipatici ma che alla fine si risolsero con la semplice conseguenza che non poteva più avvertire l'odore di questo fungo senza avere nausea.

Un cordiale saluto.

Angiolo

Unknown ha detto...

Buongiorno a tutti.
Mi collego con l'intervento del nuovo arrivato Giorgio Massai,al quale do il benvenuto,e alla risposta di Angiolo,confermando quanto contenuto in entrambi i post.
Infatti,per esperienza personale,posso confermare che i Lepista Nebularis - ordinali -ad alcuni soggetti danno problemi,mentre ad altri no.
Io personalmente evito accuratamente di consumarli,ma avevo un amico che oggi purtroppo non c'e'piu',al quale portavo questi funghi che mi capitava di trovare nel mese di Novembre,mentre ero a caccia,e che li mangiava regolarmente con i suoi familiari,senza aver mai avuto il benche' minimo problema.
Confermo comunque che li facevano bollire ed eliminavano l'acqua di cottura piu' volte,prima di prepararli per crostini o risotti.
Altre persone,invece,che conosco molto bene,alcuni anche cercatori esperti,so per certo che hanno avuto dei disturbi anche abbastanza seri,dopo il consumo,anche se non sempre.
Ritengo quindi che dipenda da persona a persona,dal modo di cottura,e anche dal momento in cui una persona li mangia,il fatto che diano problemi oppure no.
Per questi motivi,ripeto,mi astengo assolutamente da consumarli e,ora che il mio amico non c'e' piu',anche dal raccoglierli.
Un caro saluto a tutti.

Angiolo ha detto...

Buongiorno caro Sconosciuto!

O è conosciuto?
La prossima volta sarebbe gradita una firma o un nick name, così tanto per conoscersi, o riconoscersi.
Comunque la pubblico perché il contenuto del suo Commento è costruttivo e contribuisce a meglio chiarire quali sono le nozioni di "commestibilità" che abbiamo di questo fungo.
Anch'io ho dei "clienti" che mi chiedono le Nebularis e, naturalmente, è gente che non ha mai avuto disturbi.
Proprio per questo io parlavo di "allergia" al fungo.
E confermo anche che noi lo mangiamo, ma proprio quando non c'è niente o perché si tratta di esemplari particolarmente giovani e belli, perché alla fine, ripeto, per me ha un sapore che, se consumato di frequente, diventa nauseoso (accumulo in arrivo?).
Comunque mai avuto disturbi, né noi, né quelli che li chiedono.
Per contro ho altri amici che si astengono rigorosamente dal consumarlo perché hanno paura (alcuni hanno smesso di mangiarlo quando hanno avuto notizie di intossicazioni) e fanno bene.
Più che altro io avevo inteso ribadire nella risposta che queste problematiche le avevo esposte abbastanza chiaramente.

Un cordiale saluto.

Angiolo

togni graziano ha detto...

Gentile Sig Angiolo, ho letto con tanta attenzione le sue schede pubblicate e da non professionista fungaiolo, anche se con qualche esperienza, le ho davvero molto apprezzate. Riguardo alla scheda sugli Ordinali e specificatamente in merito alla Lepista Nebularis, ritengo che la descrizione delle caratteristiche del fungo sia semplicemente perfetta e che fornisca in modo chiaro ed inequivocabile importanti informazioni circa le caratteristiche di tossicità e sull'opportunità di non consumarlo. Evidentemente, come lei afferma, il Sig. Massai, non ha ben letto la scheda.
Riguardo alle differenze rilevabili tra la Lepista Nebularis e l'Entoloma Lividum suo sosia pericoloso, non mi sembra di aver letto invece, ma potrebbe essermi sfuggita, l'importante differenza che è anche facilmente riconoscibile, trattandosi nel primo caso di un fungo saprofita che si nutre di foglie morte che possiamo vedere attaccate alle radichette del fungo, mentre il secondo è fungo simbionte.

Unknown ha detto...

Scusami Angiolo,
mi sono accorto ora che non ho firmato il messaggio.
Sono Stefano.
Grazie di averlo comunque pubblicato.

Un salutone a tutti Voi,compreso naturalmente Camillo !!

Angiolo ha detto...

Ciao Stefano!
Grazie.
Un cordiale saluto.

Angiolo

Angiolo ha detto...

Gentilissimo Signor Togni,

la ringrazio per l'intervento e per il suo gradimento delle schede dello Repetita juvant.
In effetti per quanto riguarda i rapporti di simbiosi o meno di Nebularis e Sinuatum non ne ho parlato perché mi sembra un carattere importante dal punto di vista dello studio ma sul lato pratico ininfluente.
Inoltre si potrebbe dire che qualcosa, anche se senza specificare, avevo detto.
Là dove dicevo che il Grumato nasce praticamente in ogni ambiente naturale dove ci sia del materiale vegetale da demolire (e quindi un saprofita).
Mentre il Perfido è tipico delle foreste (simbiosi), soprattutto di collina/pianura ma anche di montagna (dove ne ho visti pochissimi, forse dipenderà dalle latitudini).
Penso che a questo punto abbiamo chiarito bene la questione e saluto cordialmente tutti quelli che hanno partecipato alla discussione.

Angiolo

togni graziano ha detto...

Pienamente d'accordo con lei, grazie per la risposta e per le sua cortese disponibilità. A presto.

Angiolo ha detto...

Buondì Signor Togni!

D'accordo.
Ora aspettiamo a vedere se ci fanno tornare a fare i balocchi.

Ieri sera spippolando sui canali tv, sono capitato dove parlavano di un paesino del Centro-Nord (da quello che ho capito, sempreché abbia capito bene).
Non so neanche il nome perché ormai si era verso la fine, però dicevano che si erano salvati perché si erano chiusi a riccio non permettendo l'accesso nel territorio comunale ai "forestieri" nell'elenco dei quali hanno menzionato pure i "fungaioli".
Ci saranno già i Porcini o soltanto i Prugnoli?

Speriamo che lunedì si possa ricominciare, che poi non si capisce a chi o a cosa potrebbe nuocere quest'attività, forse alle facoltà cognitive di chi decide?

Un cordiale saluto.

Angiolo

MarcoG ha detto...

Ciao Angiolo, approfitto della pausa forzata per parlare di qualche sito non molto lontano dalla Val D'Arno. Diversi anni or sono con un amico feci un bel giro fino alla Croce di Pratomagno e decidemmo di dare una perlustrata, così, tanto per fare, perché era estate, alla faggeta sommitale del versante nord che resta a sud della strada che da Quota porta alla vetta. Beh, per dirla tutta rimasi sorpreso dalle fattezze del bosco. Sembrava un bell'orticello... ed era davvero un bel vedere!

Non credo di tornarci, perché onestamente amo i funghi a kilometro zero o quasi, ma sarei curioso di sapere se hai mai messo piede in quel versante o come ne hai sentito parlare in termini di "raccolti".

Angiolo ha detto...

Ciao Marco!

Certo che la conosco ma non ci bazzico più.
Ci nascono tanti funghi, Estatini, Bastardi e anche Teste Rosse.
Per la verità ci sono tornato qualche volta sette od otto anni fa in piena estate con Tomoko e Camillo.
Un paio di volte ci abbiamo dato di brutto e altre tre o quattro accontentandoci di qualche bel pezzo.
È una zona famosa per i funghi, le Portacce, e tutta la fiancata che scende a Garliano, Raggiolo e Calleta, faggeta coltivata a non finire (castagni in basso) ed anche delle belle abetine.
Quarant'anni fa ci andavo da Firenze con la squadra di cui facevo parte.
Ne portavamo via delle balle.
Ma tutta la dorsale del Pratomagno, dalla Secchieta fino al Passo della Crocina è una zona valida.
Saranno trenta chilometri in cui ti puoi allargare quanto vuoi senza arrivare a vedere la fine.

Un cordiale saluto

Angiolo

MarcoG ha detto...

Già, per dirla tutta l'ammiro ogni volta che scollino il valico con la bici o che sono a spasso perle nostre "vette" quell'enorme macchione casentinese. Ricordo bene che presenta caratteristiche un po' diverse dal nostro ambiente montano per via del castagno a palina che forma delle intere foreste. Laddove da noi è cerro, carpino oppure faggio, che si spinge a quote insolitamente basse (fino a 600 mslm), in casentino è castagno. Quella della palina è un esperienza micologica che mi manca quasi completamente.

Angiolo ha detto...

Ciao Marco,

è un bell'ambiente, immenso.
La palina di castagno, gioie e dolori.
Quando dice di buttare fa paura ma spesso è una scommessa col nulla.
Dipende dalle annate e dalle precipitazioni, naturalmente.
Quanto al faggio a quote basse, se vai nella zona di Monticiano lo puoi trovare a 500 metri e anche meno, lungo Merse e Farma.

Buona serata

Angiolo

MarcoG ha detto...

Un gran bel posto questo Pratomagno, nulla da dire, anche se suppongo che negli ultimi soffra un po' la mancanza delle piogge che mi pare siano più incanalate verso la Consuma e ancor di più verso il tosco emiliano. Poi peccato, ma onestamente non fa per me. In linea d'aria è vicino vicino, ma il dover fare mille curve in auto mi fa desistere anche dal solo pensarci.

A proposito di tosco emiliano... mi sorprende un po' che molti fiorentini lo snobbino a favore del casentino. Del pistoiese ho sempre sentito dire cose strabilianti in termini di raccolti. Tu Angiolo che ne pensi, sono davvero così produttive come si dice le zone dell'Abetone, libro aperto e dintorni? Un amico toscano tempo fa mi disse che quando buttano, a prescindere, è paniere pieno per chiunque ci metta piede!

Angiolo ha detto...

Buona sera Marco,

Veramente per quello che mi risulta il Pratomagno nelle ultime due annate ha dato dei risultati assai brillanti.

Quanto al pistoiese, mi sembra che sia sempre stato un posto molto frequentato, dai fiorentini e dagli emiliani che pretendono che i toscani non vedano a cercar funghi in casa loro, mentre loro in casa degli altri ci vanno.
E, se hai letto ma penso che tu li abbia letti, il mio Post di metà settembre e anche quello successivo in ottobre, la Secchia dell'Abetone (abete bianco e anche rosso) l'anno scorso si è esibita in una buttata pressoché infestante di Bastardi, come del resto fa spesso.
Il Libro Aperto (faggio e qualche limitata toppa di abeti) è più liberale e butta di tutto (ma solo pochi Aereus nelle selve di castagno, in basso; bizzarro là li chiamano Bastardi, mentre gli Edulis li chiamano Settembrini o Bianchi settembrini), come nella tarda estate del 1987, quando i Pinophilus nacquero a mo' di Prugnoli, in teorie e serpentine (ma anche a mazzi di diverse decine di esemplari), a tappeto seguendo le radici affioranti dei faggi.

Un saluto

Angiolo

MarcoG ha detto...

Eccoci qua, la conferma che delle nascite al Pratomagno so poco e nulla è arrivata. Scrivo tanto per scrivere due fregnacce sul più e sul meno, a solo titolo di curiosità senza doppi fini. A dirla tutta conosco bene un parente molto stretto del proprietario di fondo chiuso in zona e volendo potrei avere informazioni ben precise. Almeno credo che sia così...

L'ipotesi piogge nasce da una mera verifica degli accumuli che deriva anche un po' da una deformazione professionale. Poi ho superficialmente associato le nascite della nostra zona dello scorso anno che a differenza di quelle incredibili del 2018 sono state un po' sotto tono.

Però a furia di parlarne, m'è quasi salita la voglia di farci una giratina! :)

Grazie Angiolo per la pazienza, chissà, forse prima o poi avremo modo di riparlarne.

MarcoG ha detto...

Caro Angiolo, eccomi di nuovo qua. Vorrei parlare dell'ospite più indesiderato di noi accaniti fungaioli. I bachi.
Mi son fatto qualche idea a riguardo, ma mi appello alla tua smisurata esperienza per capirci qualcosa in più perchè a volte resto davvero sconcertato.
Punti fermi. Il terreno asciutto e l'alta temperatura ne favoriscono la nascita, ma anche qui ci sarebbe da disquisire. C'è zona e zona per i ditteri, o meglio mosche, credo che questo sia fuori discussione. Spesso e volentieri nei fogliai son meno bacati che nel paleo (palestro di qua a nord-est).
Detto questo a volte mi chiedo come sia possibile trovarli vermati anche in condizioni fresche e soprattutto come sia possibile trovarli già in gran parte compromessi pur essendo interrati (Condizione tipica dell'abetia) mentre altre volte non lo sono affatto. E' solo una questione di umidità del terreno e temperatura? Mi verrebbe da rispondere ni.

Angiolo ha detto...

Buongiorno Marco!

Animooo!!!
Da domani si torna in pista, ti pare poco?

I bacherozzoli?
Quesito interessante.
Non ho notizie al riguardo.
La mia personale impressione è che, quando sono sforacchiati, sia successo che sono rimasti lì troppo tempo, a lungo.
Magari sembrano freschi perché sono cadute due gocce di pioggia o di rugiada, all'alba.
Ma che in verità siano stati fermati dal troppo caldo e/o dalla siccità.
Sembra che abbiano un giorno e invece ne hanno quattro o cinque, con gli abitanti.
Contribuirà di sicuro anche il fatto che il momento sia particolarmente favorevole allo sviluppo delle larve.
Altro non saprei.
Qualcuno avrà altre idee, come logico.

Un cordiale saluto a tutti.

Angiolo

steve ha detto...

Buongiorno Angiolo e a tutto il blog. Domani subito in montagna a vedere di un pinicola anche se nei giorni scorsi è stato trovato qualche nostrale nei quercioli sopra Figline. i funghi bacati ? Anno scorso in Abetina più piccoli erano più erano bacati, nei faggi i primi( fine agosto primi settembre) sani dopo si trovavano sempre più bacati stesso nei castagni in collina . Secondo me dipende da vari fattori umidità caldo vento ecc. e come dice il boss dal tempo che ci mettono a crescere. Un saluto e tutti nel bosco a distanza mascherina inclusa . Steve

MarcoG ha detto...

Già già, il tempo di nascita non è un fattore trascurabile, ma è una delle tante variabili nell'equazione. Conosco diverse fungaie nel Paleo che buttano estatini enormi in tempi ridicoli. Sembra quasi che esplodano dal nulla, e non è questione di sola visibilità, nel senso che due o tre giorni prima non li avevo visti. Due giorni prima non c'erano, garantito. Eppure... salvo rare eccezioni son sempre mezzi tarlati.

L'archivierei come il rebus irrisolto del bacarozzo, ma giustamente prepariamoci al rosso, che i prugnoli non fanno per me. Se gli assesta la bottarina promessa martedì e magari un'altra fra 5/6 giorni per le quote medie in giugno inizio a vederla interessante. In basso qui è terribilmente secco.

Anonimo ha detto...

Emanuele
Ciao angiolo oggi pomeriggio ho preso un paio di ore di permesso sono stato a vedere dei prugnoli a circa 900 metri. Purtroppo ne ho trovato un decina ma erano gia secchi me lo immaginavo che era tardi di solito in quel posto li trovo prima. Ma non deve essere stata una grande annata almeno qua l acqua ne ha fatta poca.
Un saluto