Buongiorno!
Come promesso pubblico, anche se con un giorno di ritardo perché purtroppo sono stato impegnato, le schede di raffronto del Grumato (Lepista nebularis) e dell'Entoloma sinuatum, il fungo che i francesi appellano "Le perfide" per rappresentare la sua benevolenza nei confronti di chi abbia la sfortuna di cibarsene.
In ogni caso si tratta di due funghi tossici, però il Grumato viene consumato anche se con alcune precauzioni quali la precottura ripetuta, mentre Le perfide è prioritario scansarlo assolutamente. Altrimenti sono guai grossi.
Ecco le due schede.
Lepista nebularis, (Batsch : Fr.) Harmaja
ex Clitocybe nebularis, (Batsch : Fr.) Kummer
Nomi comuni: Agarico nebbioso, Grumato, Ordinale grigio, Nebbione
Descrizione
Cappello
- Convesso, margine involuto, cuticola da grigio-argento a bruno scuro,
metallizzata a tempo secco. Bordo costolato in gioventù.
Dimensioni mm. 80-180 (220).
Lamelle - Adnate o un po' decorrenti, color crema chiaro.
Gambo -
Clavato, fibroso, farcito, tendente al bianco con leggere striature
trasversali. Molto inserito nel substrato, incorpora micelio e fogliame
semidigerito che si porta dietro quando viene colto.
Dimensioni mm. 60-90 (130) x 20-30 (40).
Carne - Bianca. Odore forte, quasi di colonia ma sgradevole. Sapore più o meno uguale.
Habitat
Ubiquitario.
Nasce dall'estate al tardo autunno in tutti gli ambienti, dove ci siano
ammassi di fogliame o di legna marcescente di cui nutrirsi. Prima in
montagna dove si verificano in anticipo condizioni climatiche di tipo
autunnale, poi fino a dicembre anche inoltrato in collina.
Osservazioni
Si
tratta di un saprofita che forma grandi famiglie di moltissimi
individui. Ben conosciuto in tutta la regione, viene comunemente
raccolto in molte zone. Contiene una tossina idrosolubile che in
soggetti particolarmente predisposti o allergici può
dare luogo a intossicazioni piuttosto antipatiche. Si parla anche di
accumulo per assunzione ripetuta in date ravvicinate. Normalmente viene
fatto cuocere per diversi minuti per poi gettare l'acqua di cottura. In
Casentino ho sentito dire che lo "scottano" tre volte. In ogni caso,
soprattutto se si intendesse cuocerlo alla piastra, bisogna essere
sicuri che sia rimasto in cottura un lasso di tempo sufficiente.
Tra
l'altro, quando viene cucinato, bisogna stare attenti a non respirare i
vapori che si sprigionano in quanto possono provocare in soggetti
sensibili emicrania e giramenti di testa.
Comunque a mio parere ha un sapore eccessivamente acuto che alla lunga disgusta.
L'unico modo in cui mi sento di utilizzarlo è farne con individui giovani e sani dei sottoli, con aglio, pepe e alloro, naturalmente sempre dopo cottura prolungata con aceto e acqua in parti uguali.
Per chi non lo conosce bene, comunque forse è meglio astenersi dal raccoglierlo.
Anche perché questo fungo, che già è abbastanza tossico di suo, ha un sosia veramente temibile: l'Entoloma sinuatum, (Bull.) P. Kumm., ex
Entoloma lividum, Quél., il fungo che, come detto sopra, i francesi chiamano "Le perfide"
(Il perfido) e che può dare degli avvelenamenti gravissimi con esito in
casi estremi anche mortale.
Confrontare le tre foto di questo esemplare con quelle dell'Entoloma sinuatum. |
**********
Descrizione
Cappello
- Dapprima campanulato, poi convesso e appianato, talvolta umbonato,
margine involuto, lobato. Cuticola grigio chiaro fino a grigio piombo,
con riflessi sericei, percorsa da fibrille radiali color argento.
Dimensioni mm. 70-150 (200).
Lamelle - Smarginate, quasi libere, un po' rade, color giallino da giovane, poi rosa in progressione fino a color salmone..
Gambo - Bianco, cilindrico, allungato, sodo, poi farcito, fibroso, ornato anch'esso da fibrille longitudinali.
Dimensioni mm. 50-120 (150) x 10-20 (30).
Carne - Bianca, soda, con forte odore farinoso, sgradevole come del resto il sapore.
Habitat
Nasce in autunno nei boschi collinari, soprattutto di querce, ma anche nelle postazioni montane di latifoglie.
Osservazioni
È un fungo che può causare gravi intossicazioni di tipo gastro-enterico.
Tanto
che in pazienti di salute già compromessa da altre patologie, anche in
relazione alla quantità ingerita possono avere esito infausto.
E purtroppo è facilmente confondibile con altre specie fungine aventi colorazione pileica grigiastra.
Nel caso che c'interessa con Lepista nebularis.
Come detto, si distingue dal Grumato per avere le spore color rosa salmone e lamelle gialline in età giovanile.
Mentre L. nebularis ha le lamelle bianche, color crema a maturazione delle spore.
Altro
carattere distintivo è l'odore: nauseoso (ai miei tempi si diceva
cimicioso) quello di Entoloma sinuatum, tendente al profumo di acqua di
colonia, anche se con un fondo sgradevole, quello di L. nebularis.
Entoloma sinuatum. Individui giovani. |
Esemplari maturi. |
Carattere distintivo. Sporata rosa (quella di Lepista nebularis è color crema). |
Le lamelle con la maturazione delle spore divengono di un rosa sempre più acceso, fino al color salmone. |
In gioventù invece sono gialline, come si può vedere da questa foto. |
Due foto 2023 dalla Maremma toscana. Notare la sottile, fitta fibrillatura radiale del cappello che Lepista nebularis non presenta. |
Un bel fungo, ma da evitare accuratamente. |
Con questo avrei finito anche se, naturalmente, resto a disposizione se qualcuno vuole qualche chiarimento.
Un cordiale saluto a tutti!
2 commenti:
Grazie Angiolo per avere realizzato queste pregevoli schede su alcune specie apprezzate dai cercatori e i loro pericolosi sosia.
Sicuramente avranno apprezzato in molti, anche se, quando si tratta di buttare giu' due righe, ai piu' pare " bloccarsi " la mano...Ciao
Mario (Prato)
Grazie a te, Mario.
Va bene così.
L'importante è che, se qualcuno ha dei dubbi, possa trovare modo di chiarirli oerché in questo campo non si scherza.
Un cordiale saluto
Angiolo
Posta un commento