giovedì 26 marzo 2020

Repetita juvant 2 - Prugnolo



Buongiorno a tutti!
 

Eccoci alla scheda del secondo fungo dell'annata in ordine di apparizione, anche se talvolta sopravanza il Dormiente, la cui crescita accompagna per la maggior parte del periodo.

Parliamo del

Prugnolo
Calocybe gambosa, (Fr.) Donk,
ex Tricholoma georgii


Altri nomi italiani: Fungo di San Giorgio, Fungo della saetta, Fungo maggengo, Spinarolo.



Descrizione



Cappello      Carnoso, convesso, talvolta appuntito, poi appianato, margine involuto, regolare che a maturazione può divenire frastagliato. Cuticola opaca, di colore variabilissimo, dal bianco crema al marrone più o meno carico, passando per il giallo crema, l’arancione e il grigiastro.

Dimensioni, larghezza mm. 30-120(150), spessore mm. 20-40(60), ma se ne possono rinvenire esemplari anche molto più grossi, se lasciati crescere (una ventina di anni fa ne trovai uno di quasi sette etti, già maturo ma ancora in tiro; non entrava nel paniere).

Lamelle        Fitte, strette, smarginate, fragili. Colore chiaro, quasi bianco.

Carne           Bianca, spessa (soprattutto al centro), fragile, con intenso odore di farina.

Gambo         Tozzo, pieno, di colore biancastro, un po’ fibroso, allungato con l’età.

                      Dimensioni, lunghezza mm. 30-80(100), calibro mm. 10-40(50).

Habitat         Terreni adibiti a pascolo, incolti da molti anni, in presenza di paleo (Brachypodium sp.), di rosacee (rosa canina, biancospino, prugnolo, meli selvatici) e ginepri. Si trova però anche nei boschi collinari, soprattutto di querce e aceri campestri, lungo fossi e borri. E anche nelle piantate di conifere in montagna, soprattutto se installate su vecchi pascoli e in presenza dei suddetti arbusti di rosacee. Predilige i luoghi in lieve declivio dove l'acqua scorre lentamente e ristagna mantenendo alta l'umidità del suolo. Forma grandi fungaie di numerosi individui che talvolta nascono appressati l’uno all’altro. Quando nasce nel paleo, questo prende una colorazione verde scuro che però non è così facile da identificare come viene comunemente detto. Anche perché ci sono altri funghi che provocano lo stesso cambiamento di colore. Le fungaie sono disposte a cerchi, ad arco o a zig-zag, da cui anche il nome di Fungo della saetta. Nei pascoli i cercatori coi falcetti seguono il serpeggiare della fungaia tra le zolle create dalle radici dell’erba alta. Altrimenti difficilmente i carpofori sono visibili. Ciò facendo, l’erba vecchia cede e viene via. Per cui la presenza della fungaia è segnalata dalle manciate d’erba morta giallastra anziché verde .

Un sistema che io ho abbandonato da tanti anni, quando fui miracolato come racconto nel breve scritto che pubblico dopo le foto (forse ne avevo già postato l'abbozzo, non ricordo bene, ma adesso lo licenzio definitivamente in calce a questo sproloquio).
Un fatto inusitato che mi aprì nuovi orizzonti e nel contempo mi sollevò dal dover prestare la massima attenzione nel frugare nell'erba quando mi era già capitato diverse volte di ritrovarmi una bella vipera tra le mani. Soprattutto al mattino quando ancora si devono termoregolare e sono torpide. Non ne ho mai avuto eccessivo timore ma anche quando sono intontite è bene non scherzarci troppo perché il loro morso ancorché raramente mortale ha spesso conseguenze serie.

                      Quindi niente più falce e guantoni per "spidocchiare" il paleo, ma esplorazione di forre e anfratti umidi di mezza collina ed anche in montagna, dove le Prugnolaie sono molto più facili da individuare, anche se chi le conosce cerca di difenderle prelevando i carpofori già cresciuti e nascondendo con fogliame e rami secchi gli altri piccoli.
                      È stato così che nel corso degli anni ho imparato molte fungaie, frequentando luoghi un po' fuori mano, dove la concorrenza è scarsa o nulla, anche se ormai i cercatori arrivano dappertutto tra strade asfaltate e auto 4x4.
                      E difatti, nonostante io cerchi di lasciare poche tracce della mia presenza, cambiando percorso e punti d'ingresso, alcune me le hanno imparate. Intendiamoci, fa  parte del gioco perché ogni anno ne spuntanto di nuove a compensare queste inevitabili perdite.
                      Per la costante evoluzione dell'ambiente, in cui le fungaie, come tutti gli esseri viventi, scompaiono ma anche si formano ex novo in punti dove prima le condizioni non erano favorevoli. E poi ci sono quelle che nessuno conosce, nascoste in qualche posto difficile da raggiungere o, talvolta, anche troppo sotto il naso di tutti (ogni tanto mi capita di trovarne qualcuna, anche di quelle notevoli, a pochi passi dall'auto). 
                      C'è pure da dire che individuare i posti adatti non è affatto semplice perché fossi e gole a prima vista sembrano tutti uguali (quelli che si vedono, perché spesso non sono neanche visibili dalle strade o appaiono insignificanti).
                      E poi, chissà perché, tra due valloni vicini e apparentemente identici per caratteristiche di vegetazione ed esposizione, uno ospita delle Prugnolaie e l'altro no. Oppure le hanno tutti e due, oppure il contrario. Vattelappesca.
                      L'unica cosa che si può fare è esplorare a fondo, più volte nel periodo adatto e sperare nella fortuna. Altrimenti è possibile girare per dei giorni senza trovare una traccia utile.
                      Comunque, se poi per caso ci si azzecca, è veramente emozionante.
                      Scovare una Prugnolaia intera, con tutta la sua coorte di funghi gialli disposti a cerchio o a zig-zag nella penombra del sottobosco è una cosa esaltante.


Note              Il Prugnolo è un ottimo fungo con profumo e gusto molto intensi. Forse un po’ troppo. Il che lo rende adatto più che altro per farne dei sughi. A noi comunque piace molto crudo, grattugiato sulla pasta o sul riso in bianco. Per tale scopo bisogna aver cura di tirare fuori dal frigo i funghi da utilizzare un paio di ore prima, altrimenti raffreddano tutto. Altro uso, saltati due minuti in padella e serviti sulla pasta calda al burro, ma anche col ragù. Con quelli surgelati (cotti, vengono parecchio duri, gommosi e forti di gusto) facciamo delle zuppe con vegetali assortiti, oppure dei crostini con panna, salsiccia e capperi. Mangiarne troppi può in soggetti sensibili causare lievi malori, perché hanno proprietà ipoglicemizzanti (abbassano il livello di zucchero nel sangue). Per questo fu ipotizzato anche di utilizzarli nella cura del diabete mellito.

La raccolta è limitata a esemplari di cappello non inferiore a 2 cm. ed il peso ai consueti 3 kg. totali.

Il periodo di crescita va da fine febbraio/metà marzo a tutto maggio. L’appellativo di Fungo di San Giorgio (23 aprile) deriva dal fatto che è tipica la sua nascita nella seconda metà di aprile. In alta montagna può nascere fino a metà di luglio. Qualche volta delle fungaie fruttificano anche nel tardo autunno (poco e raramente), se accade che la stagione ricalchi l’andamento di quella primaverile.

Gli unici funghi tossici con cui potrebbe essere confuso, tenuto conto dell’epoca di nascita, sono alcune Inocybe, ma francamente ci vuole molta fantasia (o molta inesperienza).

Penso di aver detto più o meno tutto quanto avevo in mente.


Foto (2018-19)  









La variabilità di colore della cuticola è estrema. Si va dal bianco, al grigio, all'arancione e al marrone.





 








Ed ora il racconto dell'irruzione della Dea Bendata che rivoluzionò totalmente il mio approccio al mondo del Prugnolo.




DUE CORNACCHIE E UNA POIANA



Quaranta anni fa o forse più, una vita.
Pomeriggio di una seconda quindicina di maggio, tempo perturbato e caldo.

A tratti spruzza.
A caccia di Prugnoli, che allora (le stagioni erano tutte più indietro) in Consuma si trovavano talvolta fino agli inizi di luglio.
Sono stato nel paleo sotto la Consuma ed ho trovato poco o niente, come al solito.

è piuttosto tardi e quel po’ di sole che s’intravede tra le nuvole sta cominciando ad andare giù dietro la massa scura del Pratomagno.
Mi sposto con l’auto più in basso, sul lungo crinale che porta a Caiano, e mi fermo subito prima della piantata di Douglas giovani che costeggia il lato sinistro della strada.

Vorrei fare ancora un tentativo per sfatare almeno una volta la maledizione che non mi ha mai fatto trovare questi funghi in quantità apprezzabili.

Alla destra la solita piaggia a paleo e macchia di pruni che scende verso Villa Rosina e la strada per Montemignaio.

A sinistra, in direzione di Ponticelli e della statale, il campo a foraggio che scende fino in fondo al vallone e su cui si affacciano i Douglas .

L’istinto sarebbe di buttarmi a destra nel paleo dove vanno tutti.

Anche poco fa dall’alto del Passo si vedevano un paio di macchine ferme qui vicino.

Adesso ci sono solo io che mi ostino a rimanere (forse perché ho preso un giorno di ferie per conseguire questo bel risultato) ma ho poca voglia di scendere ancora da quella parte mentre incombe il consueto buco nell’acqua.

Non mi resterebbe che scendere nella conca a sinistra, dove tra l’altro giorni prima ho visto un paio di persone addentrarsi nei pruni che fiancheggiano il campo verso il basso.

Un posto un po’ fuori mano ed insolito sul quale sul momento avevo fatto un pensierino.

Però esito ad avventurarmi in quella pastura alta che ti avviluppa e trattiene come una piovra, per di più bagnata dal pulviscolo portato dal vento.

Forse dovrei passare, penso, dai Douglas della curva, che da pochi metri più avanti scendono fin quasi sopra dove avevo visto quelle persone.

Non riesco a decidermi anche perché la brezza tiepida che continua a soffiare mi fa quasi addormentare (sono piuttosto stanco, da quasi dodici ore erro frugando qua e là senza trovare questi benedetti funghi; ne avrò sì e no tre etti, piccolini per giunta).

A un certo punto, mentre sono lì un po’ trasognato che rimugino, qualcosa in cielo attira la mia attenzione.
Guardo meglio e vedo due cornacchie che si avvicendano in acrobazie spericolate attorno ad un uccello molto più grosso che vola dritto e accoglie i loro affondo rivoltandosi sul dorso per mostrare le zampe irte di artigli acuminati.
 

È la solita eterna lotta tra corvi e rapaci.
Quella che vedo è una poiana molto grossa, probabilmente una femmina.
Procede lentamente come tutti i rapaci quando volano in piano mentre invece le cornacchie le si buttano addosso in veloci picchiate per riprendere quota pochi istanti prima di stabilire un contatto che per loro sarebbe quasi certamente letale.
Arrivano dal Gualdo e scorrono lentamente davanti a me in direzione di Montemignaio e della Secchieta, ripetendo senza sosta quella specie di rituale acrobatico.
Quando ormai sono dei puntini lontanissimi confusi con la massa opaca della montagna, mi riprendo dal torpore che mi bloccava e senza quasi rendermene conto scendo a sinistra tra gli alberi.
E nel buio delle conifere ancora giovani vedo tutto giallo!
Da tutte le parti, per decine di metri Prugnoli in lunghe teorie, piccoli, medi e grossi, qualcuno già passato.
Una fungaia attaccata all'altra, a cerchi, a zig-zag, a gruppetti, a filetto, in tutti i modi!
Riempio il paniere, riempio due borse che ho nel carniere, ne raccatto un altro po' avvolgendoli nella giacca con le maniche annodate.
Poi smetto perché ormai è troppo scuro e comincia a piovere sul serio.
Ci tornerò il giorno dopo che è sabato con il mio compagno di avventure di allora (se ne è andato nel 2008, purtroppo) e riempiamo, esplorando anche più avanti lo stesso versante, il baule della 128, fino all'orlo.
E per tre o quattro anni abbiamo continuato a portarne via quantità incredibili.
Poi i Douglas crescendo devono aver modificato la situazione del terreno perché i Prugnoli nel giro di qualche anno sono pressoché spariti.
Molte piante si sono seccate ed hanno dato di balta con tutta la zolla, sono arrivati i cinghiali, veri, e dopo di loro anche quelli a due zampe.
Il terreno è diventato impraticabile perché nelle radure che si sono aperte sono cresciuti rovi e ortiche ed è diventato tutto un groviglio di tronchi marcescenti ricoperti dalla vegetazione che non fa vedere più niente e in cui comunque non si riesce ad entrare senza correre il rischio di farsi male.
Ora ci vado una volta a fine stagione, solo per rivisitare un posto un tempo favoloso ma che ormai lo è solo nella mia mente.
In cui al massimo posso raccapezzare un mezzo paniere, quando va bene e solo perché so dove si trovano le poche Prugnolaie che ancora buttano qualche fungo.
Un rito destinato a non protrarsi per molto ancora.
Anche se mi sembra di essere ancora lì ad osservare il volo di due cornacchie e una poiana.
Bei ricordi e tanta malinconia.


Nota: Tutto quanto riportato nel racconto è rigorosamente vero. Del resto nomino i posti e anche chi non ha esperienza della Consuma può individuare facilmente il versante di cui parlo. Ho aggiustato solo qualche particolare per arrotondare un po' il racconto e dare sfogo al rimpianto per un posto bellissimo. Alternative valide adesso non mi mancano ma quella fu un'esperienza particolare che avrò sempre qui, negli occhi, finché vivrò.

                                                      

                                 FINE


Detto e raccontato più o meno tutto quanto avevo in mente.

P.S.: Ore 17:50. Scusate la pessima formattazione ma, quando scrivo e sistemo sulla bozza, dà tutto a posto e in linea come voglio.
Dopodiché apro l'anteprima o visualizzo il Post e trovo tutto a carte quarantotto come gli pare a questo cavolo di Blogger.
Facile da utilizzare e soprattutto...affidabile.
Maledizione!



Un cordiale saluto a tutti quanti! 

 

23 commenti:

steve ha detto...

Angiolo buonasera mi sono emozionato a leggere il racconto sembrava di essere lì con te. Appena finisce sta storia di virus(speriamo bene ma come diceva il rospo il contadino aguzza i palo) bisogna vedersi. Un grande saluto a te tomoko e il fido camillo . PS: aspetto la prossima scheda

Anonimo ha detto...

Ciao Angiolo,
questo non è un blog di raccolta funghi, ma è un vero e proprio centro micologico on-line, schede così dettagliate fanno invidia ai migliori gruppi micologici di tutta italia.
Il racconto che poi ci hai donato è sublime, da come ce lo descrivi sembra di viverlo, io ho solo qualche anno meno di te, ma quanto basta per essere arrivato poco dopo, per non poter vivere certe emozioni, oggi difficilmente uno si trova ad avere di queste emozioni, ci tocca accontentarci di molto meno, (ovviamente chi più chi meno e io sono fra i meno) per svariate ragioni, una delle quali i boschi non sono curati come erano quando tu hai iniziato questa passione, purtroppo è così anche per altre passioni che riguardano la natura, tipo caccia, pesca ecc.....forse il declino è iniziato magari in quegli anni e sempre peggio, senzaltro anche per corpa nostra che non abbiamo un modo corretto di approccio con la natura, chissà....il discorso sarebbe talmente ampio.
Comunque davvero complimenti e grazie.

salutoni
massimo

Angiolo ha detto...

Ciao Steve!

Grazie e molti cordiali saluti anche a te.

Angiolo

Angiolo ha detto...

Buona sera Massimo!

Ti ringrazio ma ho soltanto rielaborato un po' del materiale che avevo già utilizzato per altri scopi.
Quel che mi dispiace è il disarticolamento che è venuto fuori con questo sistema ribelle.
In futuro dovrò rassegnarmi a non usare il copia-incolla e scrivere daccapo tutto alla tastiera.
Vabbè...

Un saluto.

Angiolo

Filippo ha detto...

Buongiorno a tutti,complimenti ad Angiolo per le descrizioni così precise e esaustive sui primi 2 funghi della stagione,per ora purtroppo non ci rimane che leggere di funghi e non raccogliere,speriamo che non duri ancora tanto questa situazione comincia ad essere pesante. Saluti a tutti

paolo cozzi ha detto...

Ciao Angiolo,che dire se non ripetermi nei complimenti, altra lectio magistralis.
Poi il racconto è degno di uno scrittore e per chi come me(e a quanto pare non sono il solo) ama anche vivere di immaginazione e fantasia leggerlo è veramente un bel passatempo.
Devo constatare che quanto sei abile nel trovare i funghi lo sei anche nello scrivere.
Come vedi anche rispolverare il passato ha dato i suoi frutti e per molti è una cosa positiva e di apprezzamento.
Per quanto riguarda il corona è un bel casino; comincio a entrare in crisi perchè non si vede una fine e non si riesce nemmeno a ipotizzarla ( neanche con immaginazione e fantasia)
In attesa delle schede sui porcini...

Un saluto a te e a tutti i lettori

Paolo

Angiolo ha detto...

Ciao Paolo!

Ti ringrazio ma non credo affatto di essere un novello Hemingway.
E vacci piano con i Porcini perché è l'ultima scheda disponibile.
Ho ripescato proprio pochi minuti prima del tuo Commento l'edizione che ne fu fatta quattro anni fa su Webcamappennino e la sto aggiornando.
Poi non ce ne sono più perché di talune specie o generi avrei il testo, ma non ho la parte iconografica che andò perduta ormai quasi dieci anni fa con la maledetta chiavetta che mi fece marameo e non l'ho più ricostituita.
Quindi, lasciamo passare in po' di tempo, almeno una settimana, meglio due.

Quanto alla pandemia, siamo messi male e sarà dura uscirne; visto il casino che gli sta succedendo a quelli "più intelligenti", cominciando dalla Spagna per finire a UK e U.S.A.?

Un cordiale saluto.

Angiolo

Angiolo ha detto...

Ciao Leonardo,

ti rispondo sul Post nuovo, scusami.
No, non ho idea se i Marzuoli nascano su al Nord.
Per quello che avevo visto a suo tempo dalla letteratura disponibile, paradossalmente dovrebbero essere funghi dei climi caldi, temperati per la verità.
Il Malençon & Bertault lo dà presente in Atlante (Marocco) sotto cedri, figurati.
Da parte mia non sono mai stato in Hokkaido a primavera.
Altrimenti quando fonde la neve sarei andato ad esplorare le numerose abetaie dei parchi e dintorni di Sapporo.
Avevo cercato di convincere un mio corrispondente micologo a farlo ma non sta troppo bene di salute e poi come tutti i giapponesi non è molto interessato ai funghi terricoli.
Tempo fa mi aveva chiesto anche degli exiccata ma dopo non mi ha fatto sapere più niente.
Mi dispiace, dovrai essere tu a fare una ricerca in...Lochness, passami il gioco di parole ebetoide.
Per il momento riguardati, ché qui non si scherza.
L'ha imparato anche il gran capo del 10 di Downing Street, che credeva di essere intelligente ma deve aver sbagliato qualche passaggio nei suoi calcoli.

Un cordiale saluto.

Angiolo

Anonimo ha detto...

Buonasera Angiolo,
grazie ancora per questa tua ulteriore perla. Sto raccogliendo questi tuoi regali in un unico file, preoccupare per la formattazzione in un balletto ho rimesso tutto a posto. La narrazione della storia è degna di penna sopraffina e mi ha fatto volare la mente fuori dalle mura domestiche in cui siamo rinchiusi in queste tristi giornate. A questo proposito ti confermo che mentre la stavo editando mia moglie e miei figli sono rimasti incuriositi e meravigliati percependo la mia soddisfazione nel leggere il tuo lavoro.
Saluti a te e Tomoko e a tutti gli amici del blog.
Cordialmente
Gigino

Angiolo ha detto...

Ciao Gigino!

Grazie, troppo buono.

Forse quella specie di piccolo racconto ti è piaciuto perché esprime appieno la tempesta di emozioni che sconvolse la mia mente quella lontana sera di non so quanti anni fa.
La poiana, i corvi, e poi tutti quei Prugnoli...
In pochi momenti (cinque minuti al massimo) ho ricevuto molto di più di quanto avrei mai potuto aspettarmi dal contatto con la natura per il resto della vita.

Un cordiale saluto a te, a tua moglie e ai tuoi figli.

Angiolo

Angiolo ha detto...

Buona sera, Filippo!

Scusa se ti ringrazio un po' in ritardo ma mi ero un po' perso.

Molti cordiali saluti.

Angiolo

Anonimo ha detto...

Mario da Roma scrive...
Ciao Angiolo, come sempre grazie per la scheda sui Prugnoli.
E grazie anche per il racconto che chiarisce, se ce ne fosse bisogno, il tuo amore per questo mondo, non solo fatto di funghi, ma di natura e di amicizia a 360 gradi.
A tutti noi, in particolare a chi ha qualche anno in più, è capitato più di una volta nella vita, nelle peregrinazioni alla ricerca di funghi, di imbattersi in una ricerca sorprendente da restare quasi imbarazzati.
Tutte le volte che è successo ed ero da solo avrei voluto accanto a me un testimone da condividere tanta bellezza.
Come hai fatto te con il tuo amico. Ed è la parte più bella del raconto.
Quando lo letto mi sono immaginato perfettamente la scena, l’entusiasmo e la 128.

Grazie.

Mario

Angiolo ha detto...

Ciao Mario!

Grazie a te.
Lavoravamo insieme in banca ed eravamo molto uniti.
Abbiamo fatto coppia dal 1977 al 2007, quando si è ammalato di una male che non perdona.
Camillo è subentrato un po' anche per questo.
Lo ricordo ancora nel febbraio di uno degli anni '80, a Metato.
Tutti intabarrati a mangiare sotto la neve che fioccava un po' rada.
Terreno quasi invisibile, Dormienti qualcuno.
Seduti sotto il tetto di un rudere (allora, adesso è stato risistemato).
Aveva un'infiammazione a una ghiandola salivare e aveva portato le uova sode.
Le inghiottiva intere perché non poteva masticare!
Era un omone grande e grosso, sembravamo Sussi e Biribissi.
Quando è morto mi ha fatto tanto male.

Ti auguro la buona notte.

Angiolo

Anonimo ha detto...

Emanuele
Ciao angiolo un caro saluto da me Lucia e la canina Kira che ci tiene compagnia in questo particolare momento... grazie per il bellissimo racconto che che ci hai regalato
Il 23 aprile avevo già fissato un giorno di ferie per andare a prugnoli nel "mio" posticino a montieri ma per ora la vedo dura e quindi con Lucia ci dedichiamo a fare il pane, la pizza, la pasta e i dolci così per ammazzare il tempo.
A presto

Angiolo ha detto...

Ciao Emanuele!

Grazie a voi.
Anche noi in questi giorni bui ci dedichiamo alla culinaria.
Ed a sistemare tutte beghe che avevamo lasciato in sospeso per mancanza di tempo e indolenza.
Per il resto l'unica cosa che ci rimane sono i racconti del bel tempo che fu.
Nella speranza che il morbo passi presto, ma temo che andremo un pezzo in là.

Un cordiale saluto a voi tutti e in particolare da Camillo alla cagnotta Kira.

Angiolo

Unknown ha detto...

Buongiorno Angiolo,
ho letto ora le schede sui dormienti e prugnoli, complimenti per le descrizioni ed i dettagli riportati. Non ho mai tentato la ricerca del dormiente, mentre per il prugnolo, da qualche anno, sto provando a scoprire i luoghi di nascita, sotto l'indicazione generica di una zona.
Molti tentativi a vuoto, tranne la scoperta di un paio di fungaie.
Speriamo che questa situazione ci permetta un'uscita e di un tentativo a prugnoli almeno a maggio, visto anche che il posto che conosco è più in alto.
Bello il racconto, con la mente ho immaginato il paesaggio descritto, anche perché un po' conosciuto.
Saluti.

Paolo da Pontassieve.

Angiolo ha detto...

Ciao Paolo!

Felice che le schede ti siano piaciute.
Spero anch'io di poter uscire presto perché non ne posso più.
Però temo che, quando lo faremo, saremo parecchio castigati.
Speriamo bene.
Comunque, quando tutto tornerà alla normalità se mai ci tornerà, non demordere e insisti.
Prima o poi, come tutti, anche tu riuscirai a farti un tuo gruzzolo di fungaie.

Un cordiale buona notte.

Angiolo

Unknown ha detto...

Buongiorno Angiolo.
Mi associo ai complimenti di tutti per la particolare descrizione ed accuratezza della scheda del Prugnolo.Veramente sembra di essere li con te nel bosco.L'episodio poi della Poiana e delle Cornacchie e' veramente una chicca.
Facendo parte di quelle categorie lavorative che devono in qualche modo garantire un servizio ai cittadini,riesco ad uscire di casa almeno la mattina quando e' aperto l'Ufficio. Il pomeriggio e la sera poi,grazie alla mia canina,rimetto il capo fuori per un quarto d'ora.
Di questi tempi e' oro colato !!
Speriamo di tornare al piu' presto alla normalita',ma la vedo ancora lunga !!.
Forza e coraggio e sempre avanti !!
Stefano

Angiolo ha detto...

Ciao Stefano!

Grazie per il gradimento.
In effetti quell'avvenimento di un tempo ormai remoto rivoluzionò completamente il mio approccio non solo al mondo dei Prugnoli ma a quello dei funghi in generale.
Mi fece capire che niente è scontato e certo e che tutto è possibile, soprattutto quando meno te lo aspetti.

Venendo poi alla situazione attuale, in effetti poter uscire tu con la tua canina ed io con Camillo, è già qualcosa nel mezzo di questa maledizione che finirà per stravolgere totalmente e in maniera irreparabile il nostro modo di vivere.
Spes ultima dea, ogni tanto lo ripeto...

Un cordiale saluto, anche da Tomoko e Camillo.

Angiolo

Unknown ha detto...

Ciao Angiolo!
I complimenti non te li faccio tanto non ti piacciono!
Ti chiami come il mio povero bisnonno, che non ho conosciuto ma al quale mi sono tanto affezionato grazie ai racconti del mio nonno Corrado e babbo Bruno, famiglia di casentinesi DOC.

Nonno Angiolo era di quei tipi che usavano bene la pialla e cantavano Dante a memoria!

Io invece adesso vivo a Radda in Chianti e la mia casa è in mezzo a PRATI INCOLTI, ROSE; PRUGNOLI E PRUNI DA MORE! Ora, dato che non posso uscire di casa, almeno posso formarmi nel diventare un trovatore di Prugnoli visto che non ne ho mai trovato uno in vita mia!

Forse puoi aiutarmi, ho alcune domande... grazie se potrai rispondermi!

1)deve piovere? quanto deve piovere?
2)dopo la pioggia, quanto tempo occorre al prugnolo per svilupparsi?
3)terreni sassoni sono favorevoli o no? (qui nel chianti è tutto sassi come ben si sa
4) dove è inutile cercare!
5) lungo il letto dei fiumi e torrenti?

c'è tanto di quel prugnolo intorno a casa che mi sembra di vedere prugnoli ovunque!

grazie ancora se mi aiuterai a diventare un bravo prugnolaio!

un caro saluto!
Alessandro

(PS Complimenti!)

Angiolo ha detto...

Ciao Alessandro da Radda in Chianti

e benvenuto!
Grazie per il Post Scriptum.
Va bene, a me sembra di aver detto tutto quello che c'era da dire, ma buttiamo giù un allegato per chiarire alcuni dettagli.

1 - Certo che deve piovere e tanto. Più acqua viene e meglio è. Anzi nell'attuale situazione, che comunque non sono in grado di verificare per evidenti motivi, nel bosco ci deve essere un bel secco, dal momento che è piovuto pochissimo e continuano a tirare venti di tramontana piuttosto tesi.
2 - Sicuramente i Prugnoli, magari schiantati, si saranno già formati ma in questa situazione c'è una fortissima probabilità che siano bacati e bene. Quindi, se piovesse (lo farà mai?) crescerebbero dei funghi quasi certamente inutilizzabili. Però poi verrebbe la nascita nuova e quelli, se la stagione si mantiene "normale", sarebbero buoni.
3 - Per quello che ne so i sassi non disturbano i Prugnoli. Più che altro, se siamo in presenza di terreni parecchio aridi come spesso accade nel Chianti, bisogna spostare la ricerca nelle fondate, lungo fossi e torrenti. Specialmente se la pendenza è scarsa e quindi l'acqua tende a ristagnare. Cerca radure in cui la vegetazione è in equilibrio e la macchia è cresciuta (la scopa non va bene) rarefacendosi.
4 - Io fino a due anni fa, poi con la faccenda dell'anca ho smesso anche se conto di riprendere ora che sto meglio, andavo ad Asparagi in Badia. Non se conosci la zona del Poggio al Sole. A metà della scesa per Rignalla, entravo a destra e ce ne facevo delle stragi perché ci nascono a bestia. Zona che non presenta nessuna delle caratteristiche che secondo me favoriscono la nascita dei Prugnoli. Macchione con ginestre, secco che più secco non si può. Adatto per i Cimballi non per i Prugnoli, tanto è vero che una volta che ci andai nel 1977 a fare un'esplorazione di novembre ci trovai proprio le Geotrope. Così, senza tanta fatica. Poi non 'ero più tornato di quella stagione. Ebbene una ventina di anni e per due o tre anni di fila in quei due punti dove scorreva l'acqua ci ho trovato qualche Prugnolo (più in basso sul balzo della vigna anche delle Spugnole). Poi sterzarono tutto e non ce li ho più visti, i Prugnoli, le Morchelle invece sì. Comunque, tornando ai Prugnoli, mi è rimasto sempre il dubbio di averci portato il seme io. Con gli stivali, anche se questo contraddice la credenza che al Prugnolo occorrono parecchi anni di "rinselvatichimento" del terreno per dar luogo a delle fungaie.
Come vedi non è facile farsi un'idea precisa.
Siamo di fronte a esperienze personali ed ognuno ha le sue.
L'unica, come ha già scritto diverse volte, è andare e girare senza darsi per vinti.
Cercando di aggiustare il tiro e di trovare dei luoghi che siano abbastanza umidi ma nello stesso tempo ariosi.
Tornando alla tua zona, tanti anni fa un amico mi raccontò che, risalendo per la pesca con altri un fosso verso Volpaia avevano trovato tanti Prugnoli cresciuti (la stagione era alla fine).
Io una volta che ero da quelle parti tentai un'esplorazione ma feci cilecca e poi non è una zona che mi piace molto.
Così non ho insistito.

Quindi, se riaprono, vai, gira, esplora.
Poi, magari, se hai trovato qualcosa fammelo sapere.
Così, tanto per soddisfazione, senza dire dove.

Un cordiale saluto.

Angiolo

Unknown ha detto...

ciao Angiolo sono contento che ti stai riprendendo dall'operazione all'anca. ho letto con entusiasmo il tuo racconto e mi ci sono riconosciuto in tutto tranne nella parte dove hai trovato le fungaie 😅😅😅😅
quest'anno li ho solo immaginati i prugnoli e pensare che non vedevo l'ora di tornare jn dei posti dove anno scorso li avevo trovati ... speriamo di iniziare presto con i porcini!!!!!grazie mille ancora per le schede e per il racconto !! gabriele pietrini

Angiolo ha detto...

Buona sera Gabriele e benvenuto!

Ti ringrazio.
Io ho fatto appena a tempo a vederli, i Prugnoli.
Comunque, diciamocelo francamente, per come è andata la stagione finora sarebbe stata una grossa delusione.
Ma temo pure che continueremo a rimanere delusi a lungo.
Da quello che si comincia a sentir ventilare in tv (in sordina, molto in sordina, per ora; come quando si sente il brontolio del temporale laggiù verso il mare e poi va a finire che arriva anche qua), ho paura che aspettermo un bel pezzo prima di rimettere il naso nel bosco.
Mesi, parecchi mesi, se va bene.
Spero proprio di sbagliarmi.

Un cordiale saluto.

Angiolo