sabato 5 maggio 2018

Un po' deluso.

Buona sera!

Oggi nel pomeriggio ho finalmente trovato il modo di liberarmi per qualche ora.
Così ho deciso di ritornare in basso a vedere cos'era successo ai Prugnoli.
Speravo che con l'abbassamento di temperatura e le piogge dei giorni scorsi fosse ripartita un po' di nascita.
Altre volte l'hanno fatto e a anche l'anno scorso trovai roba giovane fin dopo la metà di maggio.
Invece ho dovuto constatare che la situazione non accenna a migliorare.
In molte fungaie non c'è più niente mentre altre hanno portato avanti dei carpofori che dovevano essere nascosti nel fogliame morto e molti dei quali a questo punto sono già sprugnolati.
Solo un paio di gruppetti erano di nascita e belli tosti.
Gli altri tutta roba da buttare o quasi.
Comunque da scattivare per bene, coi gambi vuoti (e i cappelli probabilmente attaccati dalle larve degli insetti, vedrò domattina).
In conclusione ho riempito il paniere ma di roba a cui per lo meno c'è da fare il 50% di tara.
Nei prossimi giorni proverò, se mi riesce, a tornare in alto.
Lì la situazione dovrebbe essere migliore.

Ecco le foto di questo pomeriggio:



Calocybe gambosa, stravecchio.


Bellissimi e giovani. In pratica gli unici, con un altro gruppetto più sotto.


Lasciati in loco, ormai andati.

Accettabile.

Questi non erano male, insieme a quelli sopra.

Già maturi ma ancora buoni.

Disastro da bestie raspanti (cinghiale o tasso?).


Enorme ma irrimediabilmente vecchio. In mezzo alla pastura, con gli orecchi volti all'insù per spargere le spore.


A vederli sembrano perfetti ma, quando li prendi in mano, hanno il gambo moscio.

Sfacciati, in mezzo alle radure.




En plein soleil.




Il tutto.







Un cordiale saluto a tutti!

sabato 28 aprile 2018

Il paniere al chiodo...

...jusqu'au jour où la pluie viendra (ma anche un po' dopo).

Buongiorno a tutti!

Ieri mattina ho pensato bene di andare a vedere cosa facevano i Prugnoli in alto (Borselli).
Grande delusione!
Già lo scorso anno la stagione all'alto per me era stata disastrosa.
Quest'anno ancor peggio, se possibile.
A meno che, come dicevo, non venga presto la pioggia (parlano del 2 maggio, ma prima la davano più vicina; finora ci avevano dato, quando faceva comodo che non piovesse; ma, adesso che ci vorrebbe, cominciano a sbagliare. Pari pari come l'anno scorso, per ora).
Perché poi, credendo di esser furbo, mi sono detto che era meglio lasciar perdere i Prugnoli latitanti e andare a dare un'occhiata ai Dormienti.
Così, tanto per vedere, anche se la volta scorsa avevo detto che facevo festa.
E mal me n'è incolto (ma va bene questo participio?).
Perché ho trovato della roba veramente impresentabile.
Funghi tutto contorti per farsi strada nel terreno diventato duro come il sasso, sfrangiati, secchi alla morte con la terra incorporata nel gambo e che, se cerchi di pulirli, ti si sgretolano letteralmente fra le mani da quanto sono gessosi.
Posto le foto e non aggiungo altro.
Solo che, finché non piove e  piove bene, non torno nel bosco neanche se mi dicono che nascono i Porcini a picce.
O forse ci vado?(!)
Beh, vedremo.

Dunque, le foto:



Calocybe gambosa. Sotto Prunus spinosa.

Siamo sull'asciutto forte.





Sotto Abete/Pino di Douglas.

Hygrophorus marzuolus. Incastrati nel terreno secco.










Dopo pulitura.

I Prugnoli non sarebbero male, ma sono pochissimi.

I Dormienti sono in condizioni orribili.


Bisognerà attendere tempi migliori.




Un cordiale saluto a tutti!

martedì 24 aprile 2018

Viaggio nel tempo.

Buona sera!

Stamani ho fatto una scappata di un paio di ore sopra Montevarchi, in una postazione di mezza montagna (500 m.) dove un tempo trovavo tanti Prugnoli.
Tutti gli anni ci faccio una sola escursione, sul tardi della stagione, per rivisitare posti che mi hanno dato dei ricordi indelebili.
Adesso non più perché i disgraziati che li gestiscono, non so a quale titolo, ne hanno inventate di tutte per renderli sterili.
Già si trattava di posti che, pur in un fondovalle incassato in mezzo ai monti e con un forte ristagno di acqua, appena si sale di un metro ai lati (i punti dove lì nascono i Prugnoli) si dimostrano estremamente sensibili al vento ed alla conseguente disidratazione del terreno.
Poi lor signori prima ci misero i cavalli che comunque ai Prugnoli davano poca noia.
Poi tolsero i cavalli e ci misero qualche esemplare di cinta senese, quella un po' più dannosa.
Ora non si sa cosa ci sia.
Fatto sta che è tutto sovesciato, probabilmente per incroci e commistione dei suidi domestici con quelli selvatici.
Il che non sarebbe niente se per giunta non avessero tagliato le querci, a più riprese senza curarsi di ripulire e smacchiare la vegetazione selvatica che prospera negli anni successivi al taglio.
Così si è trasformato tutto in un macchione impenetrabile in cui solo chi sa come è disposto il terreno riesce ad inoltrarsi, e con fatica.
Altrimenti ci si blocca in mezzo alle piante di pruno alte tre metri inframezzate da robusti getti di rovo che trasformano tutto in un muro invalicabile.
Così le Prugnolaie che erano numerosissime e molto prolifiche si sono sempre più ridotte di numero.
E quelle sopravvissute sono molto meno generose di quanto fossero all'origine.
Che, quando scoprimmo il posto (eravamo una ridotta squadra di amici) allora sconosciuto ai cercatori, di maggio inoltrato, avremo trovato due quintali di Prugnoli, marci.
Delle distese immense in mezzo al bosco a volta lungo il fosso che attraversa il piano del fondovalle.
Una cosa incredibile.
E per diversi anni ne prendemmo quanti ne volevamo.
Poi la solita gola profonda che c'è in ogni compagnia cominciò a spargere la voce e ci trovammo sempre più gente tra i piedi.
Ma noi ci difendevamo bene perché conoscevano tutto quello che c'era da sapere del posto e continuavamo a fare delle grandi raccolte.
Poi successe quello che ho descritto sopra ed è andato tutto a ramengo.
Adesso appunto ci vado una volta l'anno (a stagione normale si cominciava il 25 di aprile), gli altri non vengono neanche più, per rivivere con la memoria i fasti favolosi di un tempo ormai lontano.
Ed i risultati tutti gli anni sono più o meno come quello di oggi, con l'aggravante che quest'anno la grande pioggia venuta non ha fatto a tempo a dare i risultati dovuti per il sopraggiungere di questa ondata di caldo e di vento che sta massacrando tutto.
Ed i funghi che ho trovato sarebbero stati quasi tutti da lasciare dove erano.
Nei giorni prossimi proverò ad andare alto, ma se tanto mi dà tanto...

Ecco le poche foto scattate:




Calocybe gambosa

La prima fungaia, l'unica in buona salute. Rintanata in mezzo ai sassi e alle foglie secche di querce.


 

Il resto tutta roba in pessime condizioni. Forse neanche da prendere.

Unica bella sorpresa due Morchelle. In condizioni assai migliori dei Prugnoli!

Anche se questa era un po' sciupata.



Niotare la secchezza dei carpofori, tale da farli sembrare di cartapesta.

Non male a vederli così. Però...








E...buona serata a tutti!