venerdì 13 dicembre 2024

Cimballi alla ribalta.

Buongiorno!

Ieri pomeriggio, dieci giorni esatti dall'ultima sortita, siamo riusciti a trovare un paio di ore per andare a vedere come evolve la nascita degli Ordinali bianchi.
Ed è stata una gran bella sorpresa.
Perché, dopo una prima partenza al rallentatore, abbiamo fatto un paniere bello pieno, e non è neppure bastato .
C'è voluto un contenitore improvvisato da Tomoko con un grande foulard (annodato con raffinata tecnica nipponica).
Ed è strano perché, fatta eccezione per le Geotrope, non abbiamo visto traccia di altri funghi, tranne qualche raro Igroforo bianco.
Deserto pressoché totale ma, ogni tanto, una razzata di Cimballi belli giovani che spuntavano dal tappeto di foglie secche della forra!
Ne abbiamo trovato anche qualcuno già maturo ma quelli presentano tracce di parassiti mentre gli individui di nascita sono immacolati.
Abbiamo imbroccato anche qualche Maxima, ma sono indietro, hanno i gambi panciuti pregni d'acqua per la pioggia dei giorni scorsi e i fitti nebbioni che stanno rendendo le mattinate qui da noi veramente fredde.
Ma è la la loro stagione e quindi anche se si fermano è solo per qualche giorno, poi riprenderanno a svilupparsi,
Così speriamo che fino all'Epifania ci sarà materiale per qualche escursione.
Come del resto accadeva un tempo, quando terminavano i Cimballi e apparivano i primi funghi del nuovo anno, i Dormienti.
Un tempo...ormai è cambiato tutto.
Comunque se non ci saranno intoppi, come d'uso, faremo un'altra uscita tra una settimana circa.


Intanto ecco le foto scattate ieri:
 
 
 
Clitocybe (Infundibulicybe) geotropa, Cimballo, Ordinale bianco.


Esemplari già maturi.
 
Individui giovani.








Clitocybe maxima

Esemplari giovani.





Giovane solitario.


















Ultima fungaia.


Bene, ci risentiremo più in qua e comunque per fare ancora gli ultimi Auguri di Natale.

Nel frattempo...
 

un cordiale saluto a tutti!

2 commenti:

marco M ha detto...

Ma la domanda è?? Come si CUCINANO?? Perchè anche io ne conosco qualche ruota in alcuni prati di fronte a ponte della venturina / pavana, ed è il periodo che escono, ma non so come cucinarli....Grazie, Marco

Anonimo ha detto...

Buongiorno Marco

e benvenuto!
Pavana, Ponte della Venturina, Granaglione, il bacino di Pavana e quello di Badi-Suviana, fino all’Acquerino.
Sono i luoghi dove negli anni ’60 iniziai a cercare i funghi.
I miei prendevano in affitto il mese di settembre una vecchia casa di proprietà della postina vicino alla piazza di Pavana, non ricordo come si chiamava.
Sono passati troppi anni.
Ricordo però che c’erano tanti scorpioni.
La sera prima di andare a letto si faceva un po’ di caccia per evitare sorprese spiacevoli.

A Pavana bazzicavo le Casette e tutto il versante che sta sopra il bacino fino al Castello di Selvaggia, sopra Sambuca.
Acqua passata.

Allora, le Geotrope.
Intanto si può provare da soli, con un po’ di fantasia.
Per l’utilizzo che ne facciamo noi, si parte naturalmente dall’esame dei funghi raccolti.
Il gambo, specie in età avanzata, è legnoso e spesso bacato, quindi si scarta comunque.
In quelli giovani invece, se non sono bacati (a tempo favorevole non lo sono, capita solo se rimangono lì perché scarseggiano le piogge e si bloccano) si taglia a un paio di centimetri dalle lamelle.
Poi, sempre se sono giovani e si utilizzano per farli trifolati, che so per farci un bel risotto che viene squisito, i gambi si possono passare nel tritatutto e aggiungerli al tutto.
Quindi, risotto con funghi trifolati.
Quelli maturi, se non sono bacati, parlo dei cappelli perché i gambi comunque si buttano, si possono fare fritti indorati.
Oppure seccati, se non sono troppo bacati, per conservarli e farci sughi.
Poi sicuramente ci sono altre ricette più originali, magari le puoi cercare sul web.

Un cordiale saluto a te e a Pavana

Angiolo