Buonasera!
Stamani siamo tornati in pista.
Stamani siamo tornati in pista.
Solito posto, arrivo ore 8 in punto.
Macchine in sosta tre, non è un bel segno.
Saliamo dubbiosi.
Poi Tomoko imbrocca un Edulis giovane e subito dopo un altro da urlo.
Io arranco.
Poi scappotto anch'io e arriviamo faticosamente a 10 pezzi.
Dopodiché andiamo in piena crisi.
Facciamo tutti i soliti posti che conosciamo come le nostre tasche e non troviamo un tubo.
A la guerre comme à la guerre.
C'è un costone a fustaia di faggio che ha sempre reso bene ma quest'anno tutte le volte che ci siamo andati abbiamo sbattuto le corna.
Andiamo a vedere! proclamo, banzai!.
Ed esplodiamo!
Edulis da tutte le parti, parecchi non si vedono nascosti in mezzo alla lettiera, ma qualcosa s'intuisce.
Edulis da tutte le parti, parecchi non si vedono nascosti in mezzo alla lettiera, ma qualcosa s'intuisce.
E poi ne troviamo qualcuno di dimensioni mostruose.
Di quelli quasi neri che quando avevo casa vicino all'Abetone i fungai di allora chiamavano "tenebrosi", un po' come i fagiani.
Peccato che il più grosso, 25 centimetri e forse più, è stato in parte, soprattutto i tubuli del cappello, disintegrato dallo scarabeo.
Comunque il gambo, delle dimensioni più o meno del mio avambraccio, è sanissimo (però a casa noto qualcosa d'irregolare, ormai ci ho l'occhio, e col coltello cavo uno scarabeo infilato ancora più su per il manico; fuori dalle scatole! non lo posso neanche spiaccicare, altrimenti la signora mi toglie il saluto).
Il cappello è in condizioni pietose però i bordi alti almeno 6-7 centimetri sono ancora integri; difatti lo secchiamo, è massacrato ma sano (e viene fuori un altro scarabeo, che non si può toccare, of course).
Subito dopo pesco un'altra famiglia con il capostipite conciato nella stessa maniera.
Comunque non è molto grosso e gli altri che ha accanto sono giovani e sani.
Saliamo in un altro tratto di faggeta ed è una goduria.
Tomoko imbrocca una famiglia di cinque col primo, di quelli chiari, appena giallo sotto, venti centimetri di cappello, intonso.
Io mi difendo con pezzi singoli ma il cui gambo a malapena si riesce a tenere nella mano.
Tralasciamo spesso di fare le foto, siamo troppo indaffarati ad organizzarci per non farli cadere o perderli.
Alla fine il giro per il ritorno ci costringe nell'abetina e lì non si fanno affari.
Comunque riusciamo a trovare un altro paio di piccoletti, poi si chiude.
Abbiamo riempito tutto quello che avevamo e non poteva andare meglio.
Speriamo di poter tornare presto, verso metà settimana.
Alle 12:40 siamo alla macchina.
Quelle di stamani hanno lasciato il posto ad altre due.
Qualche foto:
Gambi spaventosi. |
Le prime Amanita muscaria, questa famiglia (una dozzina) e una a singolo. |
Un po' rosicchiato. |
Belloccio. |
Una coppiola. Erano quattro. Due lasciati, troppo piccoli. |
Amanita pantherina, da evitare. Spesso però fa da spia ai Porcini. |
Qualcuno, bestia o bipede, ne ha pestato uno, sul bordo. |
Rana temporaria. |
Altro simpatico abitante di queste betine. |
Altra nascita. |
Nel faggio. Un po' esili e sbocconcellati. |
Assolutamente da evitare: Amanita phalloides. Notare l'ovolo chiuso con la punta rivolta verso l'alto. Al contrario dell'Ovolo buono (Amanita caesarea) che la punta l'ha verso il basso. |
Nella ceppa del faggio, mingherlino. |
Qui si comincia a dare i numeri. |
Colossale. |
Questo ancor di più ma molto sciupato dallo scarabeo. |
Contenti. |
Altro "scarabeato". |
Guardate qua che lavoro! |
Ce n'erano anche altri tre o quattro discreti ma non li abbiamo neanche fotografati per la rabbia. |
L'ultimo lì accanto. |
Si ricomincia. |