Questa mattina sul tardi siamo arrivati in Consuma, Tomoko, Camillo e il sottoscritto.
Siamo dovuti passare da Pelago perchè la strada che collega Vallombrosa al Passo era chiusa per lo schianto dell'abetina causato dal fortunale dei giorni scorsi, come mi aveva avvertito ieri Luca.
Qui invece non c'era niente di particolare tranne qualche abete caduto di fresco, ma da contarsi sulle dita delle mani.
Però, brutto segno, non c'era anima viva.
Solo ad un certo punto ci sono arrivati tra i piedi due cani da caccia e da lontano si sono sentiti i padroni che li richiamavano.
Erano alla lepre.
Niente cercatori e niente funghi.
Di nessuna specie, tranne qualche raro esemplare in decomposizione in qua e in là.
Solo ad un certo punto in un'abetina tardiva da lontano abbiamo avvistato un bel Boletus edulis giovane che si affacciava nel terreno, a contrasto con una vecchia ceppa muschiosa..
La classica cibatura per polli che ci ha fatto riprendere la voglia di cercare con grande dispendio di energie e risultato nullo.
Unica altra presenza, per la gioia di chi lo ha chiesto nei giorni scorsi, qualche esemplare ancora valido di Tricholoma portentosum.
Ma anche di quelli ce n'erano pochissimi.
Solo qualche strisciata in qua e in là ma rasa al suolo dai daini che evidentemente trovano poco da mangiare.
E a questo proposito, mentre ritornavamo alla macchina, nell'abetina ai piedi di un pino nero affiancato da un faggiotto, abbiamo visto i torsoli di due gamboni di Porcino anche quelli disurpati a raso dall'animale affamato.
Così a questo punto si chiude e ne riparliamo l'anno prossimo.
Per la verità domani volevo tornare sotto Siena ma vista la stagione preferisco non insistere.
Tra l'altro ho parecchie cose da fare ed è meglio che mi dedichi a quelle perché ormai il gioco è fatto.
Ecco le foto scattate da Tomoko a Portentosi e Porcino solitario:
Tricholoma portentosum. |
Notare in alto la tipica sfumatura violetta della cuticola. |
Pressoché invisibili sotto la fogliera del faggio misto a pino. |
E l'unico Bastardo della giornata. |
Il colore nero delle erosioni dei gasteropodi è dovuto al terriccio |
che la pioggia (o la neve?) ha trasportato sul cappello quando era più infossato. |
Un bel coccolo (4 etti abbondanti) ma ce ne sarebbero voluti degli altri. |
Quindi cesto, anzi cesti, in soffitta.
In attesa che venga il momento dei Marzuoli.
Un cordiale saluto a tutti!