venerdì 26 novembre 2010

Come sono arrivato qui

Prima di tutto permettete che mi presenti.
Mi chiamo Angiolo, sono nato a Firenze, ho 70 anni e da circa 14 vivo in una piccola cittadina al confine con la provincia di Arezzo.
Angiolo


Tomoko













Sono sposato con una giapponese molto più giovane di me. 
Camillo


Non abbiamo figli.



Con noi vive un piccolo cane di 3 anni che ci accompagna sempre.




Ad iniziarmi alla ricerca dei funghi fu mio padre tanti anni fa.
Purtroppo fu un'esperienza che durò poco perché la morte ci divise quasi subito.
Comunque nelle poche uscite fatte con lui avevo avuto modo di sperimentare l'aura di attesa e di mistero della levata in piena notte, l'emozione del viaggio nel buio fitto delle stradine di montagna (allora tutte sterrate) per arrivare sul posto prima che facesse giorno, l'effetto magico delle prime luci dell'alba che filtrano tra le fitte fronde degli alberi.
E poi il canto degli uccelli, il verso degli animali che popolano il bosco, i profumi nell'aria che sembrano risvegliare ricordi ancestrali, la guazza e le gocce di pioggia che bagnano pantaloni berretto e giacca, il ghiaccio delle brinate dell'autunno che avanza, la neve così rumorosa quando si posa sulle foglie morte del bosco ma che poi finisce per smorzare i suoni fino a farti credere di aver perduto l'udito.
Una scoperta che poté rinnovarsi solo diversi anni dopo, quando diventato adulto (e finalmente automunito) potei ricominciare, in un'epoca in cui ancora l'attuale grande massa di cercatori non era partita all'assalto dei boschi e molte delle specie di funghi commestibili erano sconosciute ai più.
Agli inizi non sapevo orientarmi, assillato dal timore di perdermi (per la verità sono sempre stato un solitario e, quando potevo, andavo da solo; anche in posti impervi dove era facile smarrirsi o farsi male, come il versante toscano del Libro Aperto sulla dorsale dell'Abetone) tra pietraie, costoni, crinali e burroni.
Col tempo però ci ho preso confidenza e tutto è divenuto più semplice: ritrovare posti e sentieri, capire come e dove cercare a seconda dei momenti e delle stagioni, riconoscere a colpo d'occhio le specie di funghi più comuni. 
L'apparire delle prime associazioni micologiche del centro Italia, mi aprì nuovi orizzonti perché nel 1973 potei iscrivermi all'allora appena fondato Gruppo Micologico Fiorentino.
Frequentandolo venni a contatto con persone che nella determinazione dei funghi erano veramente esperte e con "fungaioli" incalliti i cui racconti di ritrovamenti prodigiosi (non solo di Porcini) facevano sognare i nuovi arrivati come me.
Devo dire che il lato scientifico della materia non è mai riuscito a coinvolgermi più di tanto. Comunque sono arrivato ad avere una buona conoscenza che mi consente di capire di cosa stiamo parlando quando ho un fungo in mano. Senza fare errori, che in questo campo sono assolutamente vietati.
Per il resto, la ricerca è sempre stata un fatto personale tra me e il fungo. Nei confronti della concorrenza pure, ma soprattutto nei "suoi": Dormiente, Prugnolo, Porcino o Gallinaccio che sia.
Arrivata la pensione, dal 1997 ho avuto ancora più modo di dedicarmi (anche 4 o 5 uscite la settimana) a scoprire nuovi posti e conoscere meglio quelli che già frequentavo.
Mie abituali zone di ricerca sono quelle vicine, al confine con Casentino e Mugello: Vallombrosa, Passo della Consuma, Secchieta, Croce del Pratomagno (preferisco i boschi di faggio e di abete).



Ma anche più lontane (Abetone, Secchia e Libro Aperto).




Di funghi, grazie all'esperienza maturata in tutti questi anni, ne trovo parecchi e da un pezzo volevo cominciare a dividere con altri le piccole gioie che questa passione procura a me e anche a mia moglie che mi accompagna tutte le volte che il lavoro glielo permette.
Finora non avevo mai saputo decidermi, anche perché mi intimoriva l'idea di annoiare chi non è poi così interessato ai funghi come lo sono io.
Oggi, grazie all'opera di convincimento di  mia moglie, mi ci provo sperando di non tediare troppo chi avrà la pazienza di leggere quello che scrivo.
Per il momento mi fermo qui.


Nei prossimi giorni, essendo ormai la nascita dei funghi terminata con largo anticipo a causa delle eccessive piogge di questo autunno esagerato, farò un riassunto di quella che è stata la mia annata 2010.

Trattando prima alcune specie invernali e primaverili:


                            Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bresadola Dormiente, marzuolo  

Calocybe gambosa (Fr.) Donk - Fungo di S. Giorgio, prugnolo, spinarolo

Morchella esculenta (Linné) Persoon - Spugnola

Agrocybe aegerita (Briganti) Fayod Pioppino

  
In un secondo momento parlerò dei Porcini e degli ultimi funghi della stagione:

Boletus aereus Bull.:  Fr. - Bronzino, moreccio, porcino nero, scopino  
                                                                             

Boletus aestivalis (Paulet) Fries - (ex reticulatus) - Estatino, fungo bianco, stataiolo

Boletus edulis Bull. : Fr. - Bastardo, moccicone, settembrino

Boletus pinophilus Pilát & Dermek - (ex pinicola) - Capo rosso, fungo da freddo, porcino rosso


Clitocybe geotropa (Bulliard) Quélet - Cimballo, ordinale




 A presto!



 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Foto meravigliose di dormienti nel loro ambiente naturale,è come essere presenti alla raccolta.Si impara molto come scoprire un carpoforo nascosto nel terreno. ENRICO